“I porti italiani rappresentano una risorsa strategica per la nostra economia e la sovranità logistica nazionale. Con oltre 474 milioni di tonnellate di merci movimentate ogni anno e un valore di import-export che supera i 338 miliardi di euro, il nostro sistema portuale è un pilastro imprescindibile per la crescita e la sicurezza del Paese,”
hanno sottolineato Rixi e Cisint.
“La frammentazione della governance, la concorrenza internazionale e le stringenti normative europee tuttavia rischiano di indebolire la nostra competitività. Serve un cambio di passo per rafforzare il ruolo dell’Italia come piattaforma logistica del Mediterraneo.”
“L’Italia deve tornare a essere protagonista nel Mediterraneo, difendendo i propri asset strategici e investendo su innovazione e sostenibilità. L’aumento della capacità produttiva richiede, tuttavia, che tale crescita sia accompagnata da adeguati processi di compatibilità, soprattutto in relazione agli impatti economici e sociali sui territori coinvolti. In questo contesto, l’innovazione tecnologica gioca un ruolo fondamentale: puntare su qualità ed eccellenza richiede significativi investimenti da parte dell’azienda e, al contempo, rende essenziale valorizzare la risorsa lavoro, promuovere percorsi di formazione, sostenere lo sviluppo e la nascita di competenze sul territorio e adeguare i modelli produttivi a un maggiore rispetto dell’equilibrio socio-economico delle comunità in cui l’attività produttiva è insediata. Ciò implica una più attenta e sistematica applicazione della responsabilità sociale da parte del management”,
concludono Rixi e Cisint.