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Porti più efficienti e smart grazie all’impiego dell’AI

 


UNIPORT, nella Giornata Nazionale del Mare, ha promosso un incontro tra docenti, istituzioni ed esperti per approfondire gli scenari futuri e i cambiamenti dettati nel mondo delle attività portuali dall’impiego dell’Intelligenza Artificiale. 

11 aprile 2025 - Come cambieranno le imprese del settore portuale nei prossimi anni e come potranno migliorare la propria operatività grazie all’impiego crescente dell’intelligenza artificiale? Partendo da questa domanda sul futuro prossimo del settore dei porti si è sviluppato l’evento organizzato da UNIPORT (l’Associazione delle imprese del mondo logistico portuale) dal titolo: “L’Intelligenza Artificiale arriva in porto – Come cambierà le imprese del settore?”, tenutosi oggi a Roma presso l’Università Luiss. Secondo un recente rapporto dell’Unctad il mercato dell’intelligenza artificiale è destinato a vivere una crescita significativa nei prossimi anni: nel 2023 valeva 189 miliardi di dollari e si stima arriverà a 4.772 miliardi di dollari nel 2033. Secondo lo studio l’Italia si colloca al 24esimo posto in base all’indice di prontezza nelle tecnologie innovative conseguendo il punteggio migliore nella categoria della ricerca e sviluppo (10° posto). A confermare questi trend di sviluppo, un report pubblicato a febbraio dal Politecnico di Milano riporta che nel 2024 il mercato dell’Intelligenza Artificiale è cresciuto del 58% rispetto all’anno precedente e vale 1,2 miliardi di euro. La crescita è significativa, ma il valore nazionale assoluto è irrisorio se comparato a quello globale stimato da Unctad. 


 “Questo confronto, promosso simbolicamente nella Giornata Nazionale del Mare, si inserisce nel ciclo di incontri promossi dall’Associazione su tematiche di interesse strategico per il nostro settore,” ha sottolineato il Presidente UNIPORT Pasquale Legora de Feo. “Dal confronto con i principali Paesi UE emerge che l’Italia si posiziona bene per quanto concerne la ricerca, ma è all’ultimo posto per percentuale di aziende che hanno almeno una progettualità di Artificial Intelligence attiva (59%). Tuttavia, le aziende che hanno già iniziato a usare l’AI mostrano tassi di integrazione nei processi di business superiori rispetto alla media UE”. 
Francesco Scarcello, pro-rettore vicario con delega alla didattica dell’Università degli Studi della Calabria e docente in Sistemi di elaborazione delle informazioni, ha fornito un’ampia panoramica sui fondamenti dell’Intelligenza Artificiale: “vero e proprio amplificatore di quella umana”. Tra i temi toccati da Scarcello gli sviluppi più recenti nel settore, dagli innovativi approcci neurosimbolici fino alla rivoluzione agentic, che sta ridefinendo il modo in cui interagiamo con i nuovi sistemi, sempre più autonomi e intelligenti. 
“L’adozione dell’Intelligenza Artificiale nella logistica portuale rappresenta oggi non solo un’opportunità, ma una necessità strategica per affrontare la crescente complessità del settore," ha sottolineato la professoressa Francesca Guerriero, Direttrice del Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Energetica e Gestionale dell’Università della Calabria. “L’integrazione di modelli predittivi, algoritmi di ottimizzazione e tecniche di apprendimento automatico supporta decisioni più rapide e accurate, ottimizza l’allocazione delle risorse e contribuisce a una gestione portuale più intelligente, resiliente e sostenibile”. 
Opportunità e sfide legate all’avvento dell’AI sono state poi approfondite da Francesco De Bellis, Co-fondatore dell’Associazione Culturale TOPForGrowth che ha condiviso spunti pratici e strategici per introdurre e implementare efficacemente l’intelligenza artificiale nel mondo delle imprese. De Bellis ha illustrato casi d’uso rilevanti per il settore, proponendoli come possibili punti di partenza e ha sottolineato con enfasi l'importanza di garantire un coinvolgimento attivo e una formazione continua delle persone. 
“Oggi l’AI è allo 0,1% del proprio sviluppo,” ha spiegato l’esperto in digitalizzazione e innovazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri William Nonnis. “Per riuscire a valorizzare efficacemente questa innovazione, il nodo fondamentale è il fattore umano, la formazione promossa attraverso un approccio multidisciplinare e interattivo sin dall’inizio del percorso scolastico. Va cambiato il paradigma, l’approccio al lavoro. Come Paese occorre investire molto di più di quanto viene fatto oggi, siamo decisamente indietro rispetto ai competitor europei che da anni promuovono ingenti investimenti nel campo della digitalizzazione e dell’AI. Ingessando le attività di questo settore rischiamo di essere spettatori di questa transizione”. 
La chiusura degli interventi è stata affidata alla senatrice Tilde Minasi, Relatrice del DDL Intelligenza Artificiale e membro dell’ottava Commissione Senato che, rammentati gli approfondimenti fatti da diverse Commissioni parlamentari durante questa legislatura sugli impatti dell’intelligenza artificiale in diversi settori, ha quindi evidenziato come “il disegno di legge sull’argomento, da poco approvato dal Senato ed ora all’esame della Camera dei Deputati, realizzerà la cornice normativa necessaria a favorire il corretto utilizzo dell’Intelligenza Artificiale in funzione della maggiore competitività delle imprese e del Paese nel suo insieme, massimizzando i benefici e minimizzando gli aspetti potenzialmente critici dal punto di vista economico, occupazionale e sociale”. 
Conclusione dell'appuntamento per Legora De Feo: “L’AI potrà avere un deciso impatto (in termini positivi) su diverse attività del settore: dalla pianificazione e programmazione infrastrutturale e dell’equipment alle attività manutentorie; dalle scelte di investimento alla sicurezza (non solo dal punto di vista della vigilanza); dalle attività operative alla security (anche intesa come cybersecurity e tutela della riservatezza e dei dati sensibili). Un impatto che deve ancora essere pienamente compreso riguarderà il fattore lavoro. Il nostro è un comparto sempre più capital intensive che vede ancora specifiche attività ad alta incidenza del fattore umano. Attività che potrebbero vedere migliorare ulteriormente le proprie performance grazie al supporto smart e veloce dell’intelligenza artificiale”.

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