9 aprile 2025 - “I dazi statunitensi colpiranno la logistica e l’export. Dalle nostre analisi l’export verso gli Usa registrerà un calo del 16% (fonte: National Board of Trade Sweden), il PIL una riduzione dello 0,2% e un calo occupazionale di 57mila unità” (fonte: Istat su studio Svimez). Questo il grido di allarme lanciato da Carlo De Ruvo, Presidente di Confetra.
“L’Italia – prosegue De Ruvo - è uno dei principali Paesi
esportatori: circa il 30% del nostro PIL è dovuto all’export. Di questo, l’11%
è diretto verso gli USA pari a circa 64,8 mld di euro con un saldo di 38,9 mld
di euro. Per intenderci, quindi, la quota del nostro PIL dovuta all’export
verso gli USA è pari a circa il 3%”.
Secondo il Presidente il settore della logistica,
trasporto e spedizione, da sempre motore della competitività del sistema
manifatturiero, si è sempre dimostrato, grazie alle proprie aziende, resiliente
a tutti gli shock che si sono succeduti dal 2020 in poi, garantendo la
continuità della catena di approvvigionamento.
“Nuovamente – ha proseguito - è chiamato ad affrontare un
nuovo scenario che, se da un lato pone grandi criticità, dall’altro può essere
fonte di nuove opportunità grazie all’apertura di nuovi mercati di sbocco”.
Dai dati elaborati da Confetra (DATI ISTAT) emerge che il
tessuto imprenditoriale italiano, caratterizzato da piccole e medie imprese, si
relaziona con diversi mercati, infatti, se l’11% dell’export va negli USA, il
restante 89% si muove verso resto del mondo (il 66% in Europa, il 13% in Asia
ed il restante tra Africa e Americhe).
Le imprese vulnerabili all’export sono poco più di 23.000
(lo 0,5 per cento del totale), di queste, quelle vulnerabili soprattutto alla
domanda statunitense sono quasi 3.300 (lo 0,07 per cento del totale). (DATI
ISTAT)
“Diversi sono i mercati su cui puntare – prosegue De Ruvo
- i paesi emergenti a più alto potenziale, così come riportato nel Piano
d’Azione per l’export italiano del MAECI, sono: Turchia, Emirati Arabi Uniti,
Messico, Arabia Saudita, Brasile, India, Algeria, Sudafrica, Paesi ASEAN,
Vietnam, Indonesia, Filippine, Balcani occidentali, Serbia e Asia Centrale”.