26 marzo 2025 – “Il trasporto marittimo è un elemento chiave per garantire all’Europa sicurezza e coesione, e lo è a maggior ragione in Italia dove opera una flotta di traghetti ai vertici a livello mondiale per tonnellaggio, capacità di carico e di trasporto passeggeri. Un segmento da tutelare, specie dagli eccessi ideologici del Green Deal, a partire dalle distorsioni del sistema ETS, per mantenere e implementare la sua strategicità”. Sono le parole del Presidente di Assarmatori, Stefano Messina, a valle di una missione di due giorni a Bruxelles durante la quale un’ampia delegazione composta da componenti del Consiglio Direttivo, armatori, manager e parte della struttura dell’Associazione ha avuto una serie di incontri di alto livello e operativi, fra cui quello con il Vice Presidente Esecutivo della Commissione europea Raffaele Fitto.
“Il settore marittimo-portuale è parte essenziale della
sicurezza delle catene del valore europee e della coesione della società e
dell’economia del nostro continente - prosegue Messina - In tempi nei quali il
controllo di queste catene e degli approvvigionamenti è diventato un fattore
centrale della geopolitica delle grandi potenze, il ruolo strategico del
settore marittimo emerge con chiarezza, come già accaduto durante la crisi
pandemica. A ciò va aggiunta l’imprescindibile funzione svolta per il trasporto
passeggeri e merci per le isole, maggiori e minori, sia italiane sia più in
generale del bacino mediterraneo, e i servizi delle Autostrade del Mare, che
contribuiscono significativamente alla sostenibilità ambientale grazie allo
shift modale. La coesione dei territori insulari e costieri è garantita anche e
soprattutto dalle rotte marittime che ne rendono possibili i collegamenti in
modo efficiente e puntuale. Allo stesso tempo, va tutelato il ruolo del
transhipment dei contenitori dalle distorsioni dell’ETS, che regalano un
vantaggio competitivo agli scali posti appena al di fuori dei confini europei,
come quelli del nord Africa. Il rischio è quello di una desertificazione di hub
strategici come quello di Gioia Tauro, con conseguente perdita di controllo
sugli snodi cruciali del trasporto marittimo containerizzato”.