3 marzo 2025 - Non ci sono state grandi innovazioni nelle discussioni in corso su un'imposta universale presso l'Intersessional Working Group on Reduction of GHG Emissions from Ships (ISWG-GHG 18) dell'IMO nei giorni scorsi. Qualsiasi meccanismo di determinazione del prezzo delle emissioni di gas serra significherà un grande cambiamento per il settore e molti settori diversi all'interno del trasporto marittimo ne saranno coinvolti.
InterManager ha sottolineato, in un documento alla
prossima riunione del Comitato per la protezione dell'ambiente marino dell'IMO
(MEPC83 ad aprile), che il ruolo dei gestori navali terzi necessita di
ulteriore considerazione.
Circa il 20% della flotta globale è gestita da un gestore
tecnico di navi di terze parti come ISM Manager, e bisogna lavorare per
garantire che non siano soggetti a contenziosi evitabili. Rispetto al
noleggiatore e all'armatore, il gestore della nave non ha alcuna influenza
materiale sull'intensità di gas serra di una nave. I gestori della nave non
hanno voce in capitolo in merito al tipo di motore che alimenta la nave
gestita, né vele, pannelli solari, celle a combustibile o altre installazioni
sono installate a bordo. Tali scelte sono decise esclusivamente dall'armatore.
Tuttavia, le proposte di modifica dell'allegato VI del
MARPOL sul quadro IMO net-zero suggeriscono di rendere i gestori delle navi
responsabili delle sanzioni per le emissioni di gas serra.
OCIMF, IPIECA (l'associazione globale di petrolio e gas
per il progresso delle prestazioni ambientali e sociali nella transizione
energetica) e l'International Bunker Industry Association (IBIA) hanno anche
presentato una proposta a MEPC83. In essa si afferma: "Tutti i
partecipanti alla filiera di fornitura del carburante vedranno il loro business
cambiare in modo significativo con l'avanzare della strategia IMO GHG del
2023".
Sottolinea inoltre che il settore dei trasporti marittimi
sarà in competizione con altri settori per i carburanti e/o le materie prime
comuni e pertanto le misure a medio termine dell'IMO devono essere concepite
per consentire al settore dei trasporti marittimi e alla filiera di
approvvigionamento del carburante di investire per assicurarsi questi
carburanti e di non trovarsi in una situazione di svantaggio competitivo.