7 marzo 2025 - L’ART – Autorità di Regolazione dei Trasporti - ha pubblicato nei giorni scorsi la delibera con cui continua a chiedere alle imprese del settore dei trasporti il contributo per l’anno 2025. Confetra intende ribadire la sua contrarietà all’assoggettamento al contributo delle imprese di logistica e di spedizione.
L’ART, nel tempo, ha allargato illegittimamente sempre
più la platea dei soggetti tenuti al versamento contributivo nei suoi confronti
in forza di una serie di pronunce del TAR e del Consiglio di Stato che non sono
certo qualificabili come fonti normative. Le sentenze rese dal Consiglio di
Stato e/o dal TAR, citate dall’ART, si limitano a risolvere singole e
specifiche questioni giuridiche le cui decisioni fanno stato tra le parti.
Esse, pertanto, non possono certamente essere ritenute, come invece fa ART,
fonti di diritto positivo.
La Confetra, anche per il 2025, si vede costretta a
confermare la sua contrarietà alla richiesta di contribuzione e a ribadire che
sono tenuti ad essere assoggettati alla contribuzione e alle competenze
dell’ART solo quegli operatori che, nello svolgimento della propria attività,
siano interessati dalla regolazione dell’Autorità stessa.
Le imprese rappresentate dalla Confetra operano tutte in
settori completamente liberalizzati con conseguente inapplicabilità di vincoli
regolatori e di controllo da parte di soggetti terzi. Non risulta giustificata,
pertanto, l’estensione, a partire dall’esercizio 2024, e confermata nella
delibera per il 2025, dell’assoggettamento a contribuzione della categoria
degli spedizionieri e dei “servizi ancillari al trasporto nonché alla
logistica”. Per le imprese di questo settore, infatti, non risultano, ad oggi,
atti dell’Autorità che abbiano avuto influenza sulla modalità di svolgimento
dell’attività, né come soggetti regolati né come soggetti beneficiari della
regolazione.
Il Presidente Carlo De Ruvo ha precisato che “Confetra
proseguirà per la sua strada, tanto sul piano giudiziario, avendo già impugnato
la delibera dello scorso anno, quanto sul piano politico, continuando a
sollecitare il Governo a dare attuazione all’ordine del giorno approvato dal
Parlamento che lo impegna a valutare l'opportunità di estendere l'esclusione
dalla competenza dell’ART e dal relativo onere contributivo anche alle altre
attività di trasporto, logistica e spedizione delle merci e alle attività
accessorie e ad esse connesse”.