28 febbraio 2025 - Il Porto di Trieste deve restare un Porto di pace, in linea con la sua storia e la sua vocazione: è questo il senso dell'iniziativa congiunta di Adesso Trieste e del Patto per l'Autonomia, che hanno depositato rispettivamente in Consiglio Comunale e in Consiglio Regionale una mozione di contrarietà alle gravi affermazioni del Presidente di Confcommercio Antonio Paoletti relative all'auspicio che Trieste si trasformi in un avamposto della NATO.
Nel corso del convegno "Priorità nei Porti di
Trieste e Monfalcone - prospettive, scenari di mercato e riflessi sul
territorio", il Presidente Paoletti aveva infatti dichiarato che «sarebbe
auspicabile che il Porto di Trieste diventasse una base NATO: “Potrebbe essere
un'opportunità, perché vorrebbe significare una base di sicurezza per trasporto
di merci, logistiche, forniture di armi qualora ce ne fosse bisogno». La
posizione ha avuto un grosso risalto anche a livello nazionale.
«L'ipotesi di trasformare il Porto di Trieste in una base
NATO contrasta con la sua natura e funzione storica, eminentemente commerciale.
Se realizzata, ne risentirebbe gravemente tutta la città, che deve viceversa
essere sempre più un luogo di libero incontro tra popoli, culture e attività
economiche. Lo stesso strumento del Porto Franco Internazionale, che attende
ancora una piena attuazione, è evidentemente incompatibile con qualsiasi uso
militare del Porto. Il carattere pacifico del nostro porto e della nostra città
va difeso e valorizzato, soprattutto in un momento storico in cui guerre e
tensioni geopolitiche sono in aumento», dichiara Riccardo Laterza, Capogruppo
di Adesso Trieste in Consiglio Comunale.