25 febbraio 2025 - Il panorama dell'inclusione finanziaria in Italia mostra segnali contrastanti, con progressi significativi ma anche persistenti disparità, come emerge dalla terza edizione del rapporto "Inclusione finanziaria e microcredito. Per un nuovo dialogo con i territori", curato da Gruppo Banca Etica, c.borgomeo&co. e Rete Italiana di Microfinanza (RITMI). Il numero di nuclei familiari senza strumenti bancari è diminuito del 46% negli ultimi due anni, un dato positivo che indica un miglioramento nell'accesso ai servizi finanziari.
Tuttavia, le regioni del Sud e le Isole rimangono le più svantaggiate, con il 72% delle famiglie non bancarizzate che risiedono in queste aree, e le persone in condizioni di fragilità economica e sociale continuano a essere escluse dal sistema finanziario, con il 77% delle famiglie escluse che appartengono al quintile di reddito più basso. La chiusura degli sportelli bancari, soprattutto nelle aree periferiche, aggrava ulteriormente le difficoltà di accesso ai servizi finanziari.
In questo contesto, il microcredito si conferma uno strumento fondamentale per l'inclusione finanziaria. Nel 2023, sono stati concessi microprestiti a 17.785 beneficiari, per un ammontare complessivo di oltre 298 milioni di euro, con una crescita significativa rispetto all'anno precedente. Un dato rilevante è la crescita del microcredito agli studenti, che rappresenta circa il 46% dei microcrediti erogati nel 2023, una novità che richiede un attento monitoraggio.
Permangono criticità riguardo al microcredito sociale, che non ha beneficiato delle recenti riforme normative, nonostante la crescente domanda di strumenti finanziari per le persone vulnerabili. Il rapporto presenta un'agenda di proposte operative e normative per rafforzare l'inclusione finanziaria, rivolte alle istituzioni e al settore bancario: sostenere il microcredito sociale, contrastare la desertificazione bancaria, promuovere l'inclusione finanziaria di donne e migranti, e favorire la collaborazione tra istituzioni, enti del terzo settore e operatori finanziari.
Anna Fasano (Banca Etica) ha sottolineato la necessità di rendere gli strumenti del credito acceleratori di autodeterminazione, con particolare attenzione a donne e migranti, mentre Carlo Borgomeo (c.borgomeo&co.) ha evidenziato il rischio che il microcredito perda la sua funzione di garantire il diritto al credito ai soggetti più deboli. Giampietro Pizzo (RITMI) ha auspicato un cambio di passo nell'impegno delle istituzioni, soprattutto sul microcredito sociale, sottolineando che l'inclusione finanziaria si costruisce sui territori, mettendo in rete competenze e risorse. Il rapporto invita a un dialogo costruttivo tra tutti gli attori coinvolti, per costruire un sistema finanziario più inclusivo e sostenibile.