I dati più recenti evidenziano una perdita stimata di circa
un milione di treni-chilometro rispetto al 2023. Questo trend negativo si
inserisce in un contesto più ampio di contrazione, che dal 2021, anno di
ripresa post-pandemica, ha portato a una riduzione complessiva del 5,5% dei
volumi trasportati.
Le ragioni alla base di questo preoccupante scenario sono
molteplici e complesse. Tra i fattori determinanti si possono individuare la
concorrenza agguerrita del trasporto su gomma: la flessibilità e la capillare
diffusione della rete stradale continuano a rappresentare un vantaggio
competitivo per il trasporto su gomma, che spesso risulta più economico e
immediato per le imprese; la mancanza di infrastrutture dedicate: la rete
ferroviaria merci italiana, pur in fase di ammodernamento, presenta ancora
numerose criticità in termini di capacità, interoperabilità e connessione con i
principali centri produttivi e logistici.
Inoltre influisce l’aumento dei costi energetici: l'impennata
dei prezzi dell'energia elettrica, che incide significativamente sui costi
operativi del trasporto ferroviario, ha eroso la competitività del settore.
Infine si sconta una scarsa integrazione tra i diversi
attori della filiera; la frammentazione del sistema logistico e la mancanza di
una visione strategica condivisa tra operatori, istituzioni e imprese
ostacolano lo sviluppo di soluzioni integrate e efficienti.