16 gennaio 2025 - Consolidare la presenza italiana a Bruxelles attraverso il dialogo con le istituzioni europee della nuova legislatura di Ursula von der Leyen, per rendere protagoniste le associazioni e le imprese del nostro Paese all'interno delle strategie UE del futuro. È questo l'obiettivo di Connact, la piattaforma di eventi che favorisce il confronto tra soggetti privati e istituzioni attraverso momenti di incontro e networking.
L'Italia a Bruxelles. L’Italia, infatti, in qualità di
Paese fondatore, dalla nascita dell’UE ha occupato ruoli chiave nelle
istituzioni europee, senza però mai mantenere lo stesso portafoglio e senza
aver ancora guidato il processo legislativo in alcuni dossier strategici.
Secondo una rielaborazione di Connact, l’Italia ha avuto un certo peso politico
negli ultimi 20 anni su settori come gli Esteri (2,5 anni alla presidenza della
commissione parlamentare e 5 anni esprimendo il commissario di riferimento, in
un settore dominato dalla Germania e dalla Spagna), l'Industria (con 2,5 anni
di presidenza di commissione parlamentare e con un commissario europeo per 4,5
anni, in un settore in cui ad avere una maggiore rappresentanza sono state la
Germania e la Polonia), l’Economia (dove la rappresentanza italiana ha dominato
con 10 anni di presidenza di commissione e 5 con un commissario europeo in
carica), i Trasporti (con 5 anni di presidenza e 1,5 anni di commissario
europeo) e la Giustizia (5 anni di presidenza di commissione parlamentare e 4
in commissione UE). Il nostro Paese è, invece, storicamente più debole a
livello di rappresentanza europea in settori strategici come l’Agroalimentare -
l'Italia, in base all'ultimo rapporto Ismea, è terza in UE per valore alla
produzione - e in ambiti oggi di prim'ordine come l'Energia e l'Ambiente.
Dall'analisi emerge come a livello di esecutivo, Berlino, Parigi e Madrid
tendano a guidare gli stessi settori, mentre Roma non ha mai mantenuto un
portafoglio per più di una legislatura.