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Il futuro del terzo settore passa dall’intelligenza artificiale

Il futuro del terzo settore passa dall’intelligenza artificiale


21 gennaio 2025 - Gli enti non-profit stanno integrando l’IA più rapidamente del settore privato, con il 58% delle organizzazioni che la utilizza nelle soluzioni CPaaS (Communication Platform as a Service”, ovvero piattaforme che permettono di integrare strumenti di comunicazione all’interno di servizi e processi), rispetto al 47% delle aziende B2C. Inoltre, il 68% delle società non-profit utilizza l’IA per analizzare i dati degli utenti e comprendere meglio le loro esigenze, rispetto al 64% dei brand B2C. Un engagement digitale forte è infatti considerato cruciale per il successo dall’87% delle non-profit, che vedono nell’IA un acceleratore per migliorare queste attività.

È quanto emerge dallo “State of Nonprofit Digital Engagement Report” di Twilio, evidenziando l’impatto delle nuove tecnologie sull’engagement delle organizzazioni non-profit, in particolare del settore sanità, istruzione e istituzioni pubbliche. Giunto alla sua seconda edizione, il rapporto mostra come le società del terzo settore stiano adottando e implementando nuove tecnologie, come l’IA, per migliorare l’interazione con i loro utenti finali.

Anche in Italia, secondo la ricerca “Donare 3.0” condotta da Bva Doxa per Rete del Dono e PayPal, alcune realtà non-profit stanno esplorando con successo l’intelligenza artificiale per migliorare la relazione con i propri utenti e ottimizzare la gestione delle risorse. Un esempio è Save the Children, che, ha adottato l’IA per analizzare grandi volumi di dati e personalizzare la comunicazione con i donatori, migliorando l’efficacia delle campagne di raccolta fondi e ottimizzando il processo di engagement. Secondo quanto riportato, il settore non-profit italiano sta sperimentando soluzioni innovative come chatbot, algoritmi predittivi e avatar virtuali, strumenti che facilitano la gestione delle interazioni e rendono più efficiente la risposta ai bisogni degli utenti.

"L’intelligenza artificiale rappresenta un’opportunità senza precedenti per il terzo settore, che può finalmente offrire esperienze personalizzate e servizi più efficienti ai propri utenti. Tuttavia, la vera chiave di successo risiede nell’utilizzo etico dei dati e nella capacità di costruire relazioni basate sulla trasparenza e sulla fiducia. Anche le organizzazioni no profit stanno finalmente iniziando a scoprire il valore di questi strumenti predittivi la cui integrazione con i sistemi aziendali permetterà anche a loro di anticipare le esigenze degli utenti in modo sicuro e responsabile, trasformando l’innovazione tecnologica in un vero e proprio acceleratore di impatto sociale.” dichiara Emanuele Caronia, Founder & CEO

 

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