È quanto emerge dallo “State of Nonprofit Digital
Engagement Report” di Twilio, evidenziando l’impatto delle nuove tecnologie
sull’engagement delle organizzazioni non-profit, in particolare del settore
sanità, istruzione e istituzioni pubbliche. Giunto alla sua seconda edizione,
il rapporto mostra come le società del terzo settore stiano adottando e
implementando nuove tecnologie, come l’IA, per migliorare l’interazione con i
loro utenti finali.
Anche in Italia, secondo la ricerca “Donare 3.0” condotta
da Bva Doxa per Rete del Dono e PayPal, alcune realtà non-profit stanno
esplorando con successo l’intelligenza artificiale per migliorare la relazione
con i propri utenti e ottimizzare la gestione delle risorse. Un esempio è Save
the Children, che, ha adottato l’IA per analizzare grandi volumi di dati e
personalizzare la comunicazione con i donatori, migliorando l’efficacia delle
campagne di raccolta fondi e ottimizzando il processo di engagement. Secondo
quanto riportato, il settore non-profit italiano sta sperimentando soluzioni
innovative come chatbot, algoritmi predittivi e avatar virtuali, strumenti che
facilitano la gestione delle interazioni e rendono più efficiente la risposta
ai bisogni degli utenti.
"L’intelligenza artificiale rappresenta
un’opportunità senza precedenti per il terzo settore, che può finalmente
offrire esperienze personalizzate e servizi più efficienti ai propri utenti.
Tuttavia, la vera chiave di successo risiede nell’utilizzo etico dei dati e
nella capacità di costruire relazioni basate sulla trasparenza e sulla fiducia.
Anche le organizzazioni no profit stanno finalmente iniziando a scoprire il
valore di questi strumenti predittivi la cui integrazione con i sistemi
aziendali permetterà anche a loro di anticipare le esigenze degli utenti in
modo sicuro e responsabile, trasformando l’innovazione tecnologica in un vero e
proprio acceleratore di impatto sociale.” dichiara Emanuele Caronia, Founder
& CEO