23 dicembre 2024 - Non è ancora il momento per il bilancio definitivo del 2024 ma, ad un anno dall’inizio della crisi di Suez, i dati complessivi del porto di Trieste per i primi 11 mesi dell’anno mostrano un risultato di sostanziale tenuta: dal quadro d’assieme emergono alcuni incrementi, con numeri che lasciano ben sperare per un bilancio annuale soddisfacente. Si potrà avere riscontro con i valori consolidati a gennaio 2025, ma sin d’ora, considerato il contesto geopolitico estremamente problematico legato alla situazione di crisi del Mar Rosso e considerata la recessione economica che colpisce la Germania, la performance del sistema portuale può essere valutata in termini di positività.
Il periodo gennaio-novembre evidenzia, infatti, per lo
scalo giuliano una crescita dei volumi totali (+6,42%), con 54.406.317
tonnellate movimentate rispetto al medesimo periodo dello scorso anno. La virata al rialzo dei primi undici mesi è
dovuta principalmente al settore energetico e vede indiscutibilmente sul podio
il comparto delle rinfuse liquide, con 37.664.654 tonnellate (+9,74%).
Il settore potenzialmente più critico in relazione alla
situazione del Mar Rosso, quello dei container, che nei primi mesi del 2024
aveva riportato importanti decrementi, ha dato prova di forza. I valori sono
infatti quasi allineati con l’anno precedente (-1,12%) se guardiamo ai TEU
movimentati che hanno raggiunto la soglia dei 770.323. I numeri sono
addirittura in aumento se si considera il dato dei TEU pieni che sono stati
556.659 (+3,75%), mentre sono in calo quelli vuoti, 213.664 (-11,90%). Cresce
inoltre il volume dei TEU trasbordati da nave a nave, 279.322 (+5,88%).
Passando al settore RO-RO, 270.444 sono state le unità
transitate (-1,79%) in un quadro economico non positivo per alcune economie
estere del retroterra industriale di tali traffici, anche se l’autostrada del
mare vede aumentare le toccate (+7,22%) che passano a 787 rispetto alle 734 del
2023, in parte grazie all’introduzione di nuove linee.