16 novembre 2024 – La sponda sud del Mediterraneo cresce a ritmi serrati in ambito portuale e logistico. Negli ultimi dieci anni sono stati effettuati 12,7 miliardi di investimenti nella realizzazione di infrastrutture. I progetti e le realizzazioni più note sono il complesso di Tanger Med in Marocco e quelli di Damietta e Port Said in Egitto, ma negli stessi Paesi, così come in Algeria e Tunisia, il settore cresce rapidamente. Questa espansione è sorretta da gigantesche aree economiche speciali, che, per gli standard europei, ospitano realtà produttive di livello mondiale, capaci di generare e attirare traffico. Inoltre, a seguito della crisi del Mar Rosso, i porti nordafricani stanno sfruttando al meglio la modifica delle rotte dei container per rafforzare la loro posizione nel settore del transhipment, dove sono già protagonisti. Questi dati sono stati illustrati da Alessandro Panaro di SRM durante la presentazione che ha aperto la giornata conclusiva di A Bridge To Africa.
La risposta del
sistema portuale e logistico di La Spezia e Marina di Carrara è unanime: dal
Nordafrica bisogna cogliere opportunità e lezioni, integrando porti e aree
produttive/logistiche speciali (come ZES e ZLS in Italia) e migliorando
l’efficienza delle operazioni portuali. Tanger Med, ad esempio, è quarto nella
classifica mondiale stimata dalla World Bank su 405 porti a livello globale.
Il sistema La
Spezia-Marina di Carrara è all’avanguardia grazie all’azione dell’Autorità di
Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale e al contributo degli operatori
privati Contship, Dario Perioli, FHP, Grendi, Laghezza, LCA e Tarros, che si
sono confrontati in una dinamica tavola rotonda.