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Bridge to Africa, unire l'Italia al continente del futuro verso una crescita condivisa e sostenibile

 



7 Novembre - "A Bridge to Africa nasce dall'idea di costruire un collegamento concreto tra il tessuto imprenditoriale italiano e le opportunità che l’Africa offre in termini di sviluppo industriale e di investimenti. Abbiamo osservato la straordinaria crescita economica di molti paesi africani, il loro bisogno di know-how e competenze, e ci è sembrato importante creare un evento che permettesse di esplorare sinergie economiche e commerciali in grado di sostenere una crescita reciproca e sostenibile. L’obiettivo principale è quindi di creare un “ponte” che parta da La Spezia e Marina di Carrara, ma in maniera più allargata dai porti del nostro paese e che metta in comunicazione l’Italia con l’Africa attraverso il dialogo e il confronto diretto tra imprenditori e istituzioni di entrambe le parti". 

Gian Luca Agostinelli, presidente del Propeller Club di La Spezia, spiega in questo modo in un’intervista a Porto e Interporto, l’origine di Bridge to Africa, l’evento in programma il 14 e 15 novembre organizzato presso l’Auditorium Bucchioni di La Spezia, in collaborazione con Clickutility Team, e un comitato promotore pubblico-privato composto da AdSP di La Spezia e Marina di Carrara, Comune di La Spezia, Contship Italia Group, Dario Perioli Group, Laghezza spa, Scafi Società di Navigazione SpA, TARROS. Bridge to Africa si articolerà su due giorni in una serie di incontri, workshop, tavole rotonde e momenti di networking che coinvolgeranno esperti di vari settori. 
 
"Abbiamo cercato di creare il giusto balance con un’agenda che prevedesse il coinvolgimento sia pubblico sia privato. I partecipanti potranno approfondire temi come la logistica, le energie rinnovabili, le infrastrutture, la tecnologia, gli investimenti e le agevolazioni all’impresa. Già molte impresse hanno dato conferma della loro presenza, una manifestazione di interesse che conferma la validità della nostra iniziativa"

Prevista la presentazione di case history di successo di alcune imprese italiane e anche di qualche paese africano che hanno già avviato progetti di collaborazione. Un aspetto di condivisione sulle best practice fondamentale "per creare una comprensione reciproca e incoraggiare nuovi investimenti sul territorio africano". In questo modo, “A Bridge to Africa” punta a configurasrsi non solo come vento formativo, "ma anche un’occasione per scoprire il valore di una collaborazione a tutto tondo con i paesi africani". 

"L’Africa rappresenta un mercato con un potenziale di espansione notevole, soprattutto per quanto riguarda le esportazioni di prodotti italiani di alta qualità e la creazione di joint venture con partner locali," ha sottolineato Agostinelli. "Le sfide della transizione ecologica e del miglioramento delle condizioni di vita possono essere affrontate attraverso solo attraverso collaborazioni strategiche che portino innovazione e sostenibilità non solo attraverso iniziative singole e private ma grazie a un sistema di cooperazione economico politico a livello Paesi". 

Leggi l’intera intervista a Gian Luigi Agostinelli qui

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