27 novembre 2024 – Che cosa significa davvero innovazione? Può essa prescindere dal fattore umano? Quanto pesano le differenze di genere sullo sviluppo delle nuove tecnologie? Questi i temi messi sotto la lente dal convegno “Umanità ed innovazione: navigare verso il futuro” in programma il 28 novembre a Palazzo San Giorgio, Genova, organizzato da Wista Italy, la sezione italiana della Women International Shipping and trading Association per celebrare i suoi primi trent’anni di attività.
L’innovazione legata all’IA (Intelligenza Artificiale) è
meno nuova di quello che sembra, visto che è oggetto di studio da circa 70
anni. Nuove, in particolare, sono le potenzialità economiche di tecnologie che
possono avere impatti rilevanti sulla vita di tutti i giorni,sia in termini di
opportunità che di rischi connessi al loro utilizzo. E in questo ambito la differenza
tra innovazione e ricerca, partendo dal primo concetto per arrivare a quello di
intelligenza artificiale e ai suoi cicli, viene messa in luce da Giuseppe
Iannaccone - Prorettore Vicario. Professore Ordinario di Elettronica,
Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Pisa.
E sui nuovi modi di lavorare con l’IA fa il punto Rossella Riccò, Responsabile Area Studi e Ricerche di ODM Consulting e Fondazione Gi Group sottolineando che cosa cercano le aziende e che cosa ne pensano le persone. La centralità del fattore umano nella tecnologia è, quindi, innegabile ma può essere anche l’anello debole, come nel caso della catena di protezione in ambito cybersecurity.
“Il percorso per la parità è ancora lungo ma non vi è dubbio che la tecnologia possa giocare un ruolo importante per l’occupazione femminile in molti settori, come ad esempio quello marittimo portuale e della logistica, dove l’automazione e la digitalizzazione hanno reso accessibili professioni che fino a qualche decennio fa erano completamente precluse alle donne per ovvie ragioni fisiche. Che sia umana o artificiale, l’intelligenza collettiva deve essere anzitutto inclusiva ed uno strumento per superare stereotipi e limiti che negli anni ci hanno fatto rinunciare ad un importante bacino di competenze umane e professionali, come quelle delle donne”
ha affermato Costanza Musso, presidente di WISTA Italy.