7 ottobre 2024 - Il primo panel del convegno "Nessun porto è un’isola: economia terrestre e logistica marittima" tenutosi nell'edizione 2024 di Port&ShippingTech, Moderato da Domenico de Crescenzo, vicepresidente con delega customs di Fedespedi e presidente di Accsea, troviamo il panel con Rodolfo Giampieri, Mario Petrosino, Federica Montaresi, Aurelio Caligiore e Roberto Bardari.
Il settore portuale rappresenta una parte fondamentale dell'economia italiana, come sottolineato da Rodolfo Giampieri, presidente di Assoporti - Italian Ports Association, durante un recente incontro. I numeri parlano chiaro: 228 mila imprese coinvolte, un milione di lavoratori impiegati, 338 miliardi di euro di valore prodotto, 474 milioni di tonnellate di merci movimentate e 70 milioni di passeggeri, di cui 13 milioni crocieristi. "Parlare di porti significa parlare di economia reale", ha dichiarato Giampieri. Tuttavia, ha espresso preoccupazione per la frammentazione normativa e la dipendenza da ben 11 ministeri diversi per la gestione del settore. "Non possiamo permetterci incertezze normative in un contesto in rapida evoluzione. Lo Stato deve fornire risposte concrete", ha aggiunto, evidenziando che nuove professioni e competenze stanno emergendo nel mondo portuale. Con 3,5 miliardi di euro di investimenti pronti per lo sviluppo, Giampieri ha elogiato i progressi compiuti, come la recente adozione di un sistema di Port Community System (PCS) uniforme per tutti i porti italiani, frutto della collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT).
Mario Petrosino, direttore operativo dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centro-settentrionale, ha offerto una panoramica sul porto di Ravenna, descrivendolo come una "felice anomalia" per la sua posizione distaccata dalla città. Petrosino ha illustrato i numerosi interventi in corso, inclusi lavori sul miglio ferroviario e la realizzazione di un impianto di trattamento fanghi, necessario poiché il porto, situato in un'area sabbiosa, richiede dragaggi annuali. Pur riconoscendo i progressi, ha sottolineato la necessità di intensificare gli sforzi, specialmente nel settore ferroviario, con l’obiettivo di separare la rete portuale da quella nazionale e migliorare il funzionamento dei fast corridor, già operativi nel porto.Federica Montaresi, commissario dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, ha parlato dei recenti sviluppi nel corridoio tra La Spezia e Santo Stefano Magra, dove è stato realizzato un centro unico di servizi alla merce e istituito un corridoio ispettivo potenziato digitalmente. Grazie a questi miglioramenti, il porto di La Spezia è stato scelto come primo sperimentatore nazionale della procedura Sudoco, attualmente operativa. Nei primi sei mesi del 2024, oltre il 34% delle merci è stato movimentato via ferrovia, un traguardo importante che, secondo Montaresi, è solo l'inizio di una serie di investimenti volti a migliorare ulteriormente la connettività e l’efficienza del porto.Un altro tema discusso riguarda lo sviluppo degli impianti eolici offshore, illustrato dall’ammiraglio ispettore Aurelio Caligiore e dall’ingegnere Roberto Bardari, entrambi rappresentanti del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica. Al momento, cinque impianti hanno ottenuto l'approvazione della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), e secondo le previsioni, entro due o tre anni, la produzione energetica potrebbe diventare una realtà concreta. Tuttavia, Caligiore e Bardari hanno evidenziato le difficoltà da affrontare, tra cui le interferenze con il traffico marittimo, l'impatto ambientale e le sfide tecnologiche legate agli ancoraggi.In un contesto in cui il sistema portuale si evolve rapidamente, la necessità di una visione strategica moderna è più urgente che mai. La pluralità dei porti italiani e le diverse sfide normative e tecnologiche richiedono una governance chiara e integrata, per garantire che i porti continuino a essere un volano per l'economia del Paese.