7 ottobre 2024 - Tra i relatori che si sono alternati nel convegno "Nessun porto è un’isola: economia terrestre e logistica marittima" tenutosi nell'edizione 2024 di Port&ShippingTech, uno degli eventi di punta per il settore marittimo e logistico, Moderato da Domenico de Crescenzo, vicepresidente con delega customs di Fedespedi e presidente di Accsea, troviamo il panel con Alessandro Pitto, Betty Schiavoni, Antonio Pandolfo, Luca Brandimarte, di seguito ne pubblichiamo un estratto.
Ad aprire il dibattito è stato Alessandro Pitto, presidente di Fedespedi, che ha sottolineato l'importanza della connettività per il funzionamento efficace dei porti: "Ogni porto è un’isola se non si assicura la connettività", ha affermato. Pitto ha analizzato tre aspetti chiave della connettività: quella terrestre, con le sfide legate ai valichi alpini e le possibili interruzioni; quella marittima, evidenziando i ritardi causati dalla crisi del Canale di Suez, che penalizza in particolare il Mediterraneo orientale; e quella digitale, puntando sulla necessità di sviluppare strumenti come l’e-CMR (documentazione di trasporto elettronica), le piattaforme Pcs e l'implementazione della Piattaforma Logistica Nazionale, insieme all’utilizzo dei fondi Pnrr per la digitalizzazione del settore.
Betty Schiavoni, vicepresidente di Alsea, ha invece spostato il focus sull’importanza di considerare i porti non come entità isolate, ma come parte di un sistema più ampio. "Spesso si parla dei porti come se fossero un'isola a sé", ha osservato, aggiungendo che solo analizzando i flussi logistici e il bacino di utenza si possono individuare criticità e opportunità di miglioramento. Schiavoni ha poi sottolineato le difficoltà legate alla conformazione geografica dell’Italia, con pochi spazi pianeggianti e numerose montagne, elementi che richiedono un’accurata pianificazione per connettere al meglio porti e retroporti. "Dobbiamo puntare sui corridoi Ten e chiediamo da anni l'attuazione completa del Sudoco, per centralizzare i controlli e ridurre la burocrazia", ha concluso.
Antonio Pandolfo, vicepresidente di ASSITERMINAL, ha evidenziato il ruolo centrale dei porti come "porte di ingresso e uscita delle merci" per l'economia italiana. Pandolfo ha parlato dell’esperienza positiva di trasferimento in soli sei mesi da Catania ad Augusta di un terminal dotato di connessioni stradali e autostradali, con infrastrutture all'avanguardia e interamente digitalizzate. “È un esempio di come le Autorità di Sistema Portuale (AdSP) stiano lavorando per integrare porti e territori, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza e garantire la connettività con le imprese e la logistica".Anche Luca Brandimarte, responsabile per Porti, logistica e concorrenza di Assarmatori, ha sottolineato l'importanza della merce come elemento centrale della catena logistica e ha affermato che "nessuna nave è un'isola, così come nessun porto". Brandimarte ha focalizzato l'attenzione sulla decarbonizzazione, un tema trasversale che coinvolge l'intera filiera logistica. “La transizione energetica richiede un approccio olistico. Servono tavoli tecnici ministeriali per definire linee guida chiare e una governance efficace, oltre a una riflessione sui costi, dal lavoro all'energia elettrica,” ha affermato.Il convegno ha offerto una visione chiara delle sfide e delle opportunità per il settore portuale e logistico italiano. La necessità di investire in infrastrutture, digitalizzazione e sostenibilità energetica è emersa come prioritaria per garantire la competitività internazionale dei porti italiani. Senza un’integrazione efficace tra terra e mare, nessun porto può davvero essere una risorsa strategica per il Paese, ma piuttosto rischia di rimanere un’isola.