21 ottobre 2024 – Nel porto di Ortona sono operative le ecoisole per lo smaltimento della plastica e dei rifiuti raccolti accidentalmente in mare durante le attività di pesca. L’iniziativa nasce dalla collaborazione fra l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale e il Comune di Ortona, che hanno sottoscritto a marzo un’apposita convenzione della durata di cinque anni. Sono tre le ecoisole posizionate lungo il molo Nord dello scalo ortonese su uno spazio dato in concessione demaniale marittima, in sintonia con la Capitaneria di porto di Ortona, dall’Autorità di sistema portuale al Comune di Ortona che gestisce la raccolta della plastica e dei rifiuti pescati in mare in maniera accidentale tramite la società partecipata Eco.Lan spa.
Le tre ecoisole, autoalimentate, sono attrezzate con dei
contenitori in cui conferire i materiali in plastica e le reti fantasma. In una
è anche presente un trituratore per il trattamento del polistirolo e un
dispenser per la distribuzione delle buste per i contenitori dei rifiuti a bordo.
Un’ordinanza dell’Autorità di sistema portuale di ieri 17 ottobre 2024 rende
obbligatorio ai pescatori conferire questi materiali nelle ecoisole che
potranno essere utilizzate tramite una card, che viene distribuita da Eco.Lan.
Un elemento innovativo nell’affrontare e gestire un importante tema di
attualità.
“L’Autorità di sistema portuale vuole confermare, con
questa intesa con il Comune di Ortona, l’attenzione, condivisa con la
Capitaneria di porto, alle tematiche legate alla salvaguardia ambientale del
mare – afferma il Presidente Vincenzo Garofalo - Questa iniziativa è in linea
con esperienze già avviate in altri porti come San Benedetto del Tronto, dove
l'attenzione alla tutela del mare è stata riconosciuta più volte da Papa
Francesco per il prezioso ruolo di salvaguardia effettuato dai pescatori.
Un’attività che stiamo organizzando pure nello scalo di Ancona proprio perché
crediamo nella validità di azioni positive per il mare e per la sostenibilità
ambientale, che coinvolgono coloro che ogni giorno ci vivono per lavoro e che
possono contribuire alla sua tutela”.