11 ottobre 2024 - Il Mediterraneo si prepara a riassumere un ruolo centrale nello scenario globale. Mentre le crisi ucraine e mediorientali raggiungono il culmine e gli analisti tratteggiano un quadro allarmante per l'interscambio mondiale via mare, dal forum “Il Mare di Svizzera”, in programma oggi a Lugano, giungono prospettive opposte: la chiusura del Mar Nero e il rallentamento dei transiti attraverso Suez potrebbero, paradossalmente, rilanciare il Mediterraneo come fulcro strategico, riscrivendo la mappa globale dei traffici marittimi.
Oggi, molti porti cruciali come Mersina, Lattakia, Bandar Abbas, Beirut, Odessa, Mariupol, così come Ashdod e Haifa in Israele, e i principali hub di transhipment dei container, tra cui Damietta, Port Said e Hodeidah nello Yemen, sono in crisi o fuori servizio. Tuttavia, nelle sale di comando delle grandi compagnie di navigazione - siano esse dedite al trasporto di container o di materie prime - si stanno già tracciando nuove rotte e strategie.
Le vie del commercio marittimo per le materie prime e per l’energia stanno subendo trasformazioni profonde, così come il ruolo dei porti del Mediterraneo occidentale, in particolare Genova-Savona e La Spezia. Questi porti, oggi sempre più cruciali come hub per la distribuzione dei container provenienti dalle grandi navi, sono chiamati a smistare le merci verso i mercati dell'area mediterranea orientale.
L’assetto del potere e il controllo di questi flussi commerciali stanno evolvendo, così come le bandiere che dominano le rotte globali. Il tema centrale della settima edizione de “Il Mare di Svizzera” sarà proprio l’evoluzione della catena logistica europea, che deve adeguarsi e ripensarsi in vista di un possibile reshoring industriale nel bacino del Mediterraneo, offrendo nuove opportunità e sfide per gli operatori del settore.