Da sin. Ruggiero Maffione, Roberta Morelli, Fabrizio Monticelli, Alessandro Balboni
21 ottobre 2024 - Applicazione di Realtà Aumentata per l’ispezione di infrastrutture subacquee e l’identificazione in tempo reale di target e ordigni bellici con ROV. La Blue Economy incontra e comincia a far sue le procedure dell’open innovation in uno dei suoi segmenti più specializzati e strategici.
Protagoniste Fabbrica Italiana dell’Innovazione, incubatore
di start up specializzato in green e blue economy, Intesa Sanpaolo Innovation Center,
la società del gruppo Intesa Sanpaolo dedicata all’innovazione di frontiera, e Next
Geosolutions, tra le aziende leader a livello internazionale nel settore delle
geoscienze marine e nei servizi di supporto alle costruzioni offshore.
Obiettivo: rispondere a reali esigenze operative con proposte innovative in
grado di alzare i livelli complessivi di competitività aziendale.
Il meccanismo è semplice: partire dall’esposizione di una
problematica specifica (la “sfida”, appunto), confrontarsi e scegliere tra le
varie ipotesi esecutive proposte per la sua risoluzione.
Nello specifico Roberta Morelli, Research, Development &
Innovation Engineer e Ruggiero Maffione Data Processing and Reporting Manager
di Next Geosolutions hanno presentato e delineato il campo d’applicazione della
“challenge”, rivolta a startup e PMI di livello nazionale e internazionale.
La richiesta parte dalla necessità di “sviluppo e
realizzazione di un'applicazione di realtà aumentata per ROV, che superi i
problemi di visibilità causati dall'attenuazione della luce e dalla scarsa
trasparenza della colonna d'acqua, facilitando e potenziando l'ispezione delle
infrastrutture subacquee e l'identificazione in tempo reale di bersagli e
ordigni inesplosi (UXO)”.
Gli obiettivi da raggiungere mirano a ridurre l’incertezza
nell’identificazione, a creare un database dei target, a migliorare la
valutazione del rischio, a ridurre i tempi operativi, a prevedere attività di formazione
e addestramento e a creare classi di identificazione.
L’iniziativa “Navigando nell’innovazione: opportunità e
sostenibilità nella Blue Economy”, ha rappresentato la prima occasione per
illustrare agli stakehonders della “Blue Economy” riuniti a Napoli il
cambio di paradigma che i processi di “open innovation” possono apportare
per affrontare in modo sempre più efficace le trasformazioni strutturali cui è
chiamato a confrontarsi il cluster nei prossimi anni.
Alessandro Balboni, head of innovation business development
di Intesa Sanpaolo Innovation Center ha sottolineato l’impegno della Società a supporto
della business transformation e della competitività di lungo termine delle
aziende. “Studiamo i trend di innovazione italiani che dovranno essere
applicati nei prossimi anni. Fare open innovation è molto complicato anche se
riduce i costi di ricerca e sviluppo: aumenta la conoscenza, aumenta la
competitività di lungo periodo e riduce il rischio per il proprio business
oltre che contribuire alla creazione di vantaggi reputazionali”.
Tra le difficoltà maggiori emerse quella di mettere in
relazione grandi aziende e startup. Anche per colmare questa lacuna è nata
Fabbrica Italiana dell'Innovazione. “Siamo un incubatore certificato, un
acceleratore e un innovation hub competitivo sulla blue economy e la green
economy,” ha spiegato il presidente Fabrizio Monticelli. “L’open innovation è
la leva per connettere il talento delle nuove generazioni con le sfide delle
imprese, creando soluzioni che non solo rispondano ai bisogni del presente, ma
anticipino quelli del futuro”.
Per la sfida lanciata da Next Geosolutions lo strumento sarà
l'open call che prevede anche una fase di scouting diretto. La call sarà aperta
il 4 Novembre, giorno in cui verranno condivise le modalità di partecipazione.