15 ottobre 2024 - La nuova Direttiva Europea dell’Aria approvata ieri a Bruxelles da una parte fissa limiti più severi per i principali inquinanti atmosferici e nuove norme per monitorare e migliorare la qualità dell’aria, dall’altra include una previsione, fortemente voluta dalle autorità italiane e in particolare dalle regioni più inquinate della Pianura Padana, ossia Lombardia, Emilia Romagna Piemonte e Veneto, che potrebbe consentire, a certe condizioni, di ottenere un rinvio molto esteso – fino a 10 anni – del termine del 2030 entro il quale raggiungere i nuovi obiettivi validi per gli altri Paesi europei.
“L’Italia è da troppi anni dalla parte sbagliata della storia sul tema della qualità dell’aria - commenta Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’Aria - Le misure sono poche, incoerenti e cronicamente tardive. L’attenzione data a questo tema nonostante la gravità della situazione nel nostro Paese è minima e rincorre non la necessità di tutelare la popolazione ma quella di evitare le infrazioni europee. Prova ne sia il decreto-legge 16 settembre 2024, n. 131, secondo in un anno, ora in fase di conversione alla Camera dei deputati che, tentando nuovamente di chiudere le numerose procedure di infrazione sulla qualità dell’aria pendenti nei confronti del nostro Paese, mette sul tavolo pochi fondi, che verranno messi a disposizione prevalentemente fra vari anni e l’ennesimo tavolo sull’aria. Chiediamo - conclude Anna Gerometta - di ascoltare la scienza e dare finalmente una svolta alle politiche sulla qualità dell’aria, mettendoci subito a lavorare con l’obiettivo di rispettare i nuovi limiti, evitando proroghe che rappresenterebbero una sconfitta per il Paese e i suoi cittadini; continuare a mettere in atto le azioni viste fino ad oggi non porterà alcun beneficio al nostro Paese, privandolo al contrario del beneficio alla salute della popolazione, all’economia, all’ambiente”.
Il Consiglio dell'Unione Europea ha votato oggi
l'adozione formale della revisione della direttiva sulla qualità dell'aria
chiudendo una fase di negoziazione durata vari anni e dando speranza ai
cittadini europei affinché nel nostro continente la lotta all'inquinamento
dell’aria possa fare a breve grandi passi avanti. La nuova direttiva introduce
limiti più severi per i principali inquinanti atmosferici, avvicinando gli
standard europei alle linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità
(OMS).