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2 luglio 2024 - Il recente rapporto del Lloyd's Register, Fuel for Thought: Nuclear , evidenzia il potenziale trasformativo dei piccoli reattori modulari (SMR) per l'industria marittima. Il rapporto sottolinea che l'energia nucleare potrebbe ridurre significativamente le emissioni, estendere la durata di vita delle navi ed eliminare le incertezze che circondano le future forniture di carburante e lo sviluppo delle infrastrutture di rifornimento.
Le tecnologie chiave identificate nel rapporto includono
reattori ad acqua, micro reattori e reattori a sali fusi. Questi reattori
avanzati promettono elevate densità di energia, lunghi intervalli di
rifornimento e requisiti di manutenzione ridotti. Tuttavia, l'adozione
dell'energia nucleare nelle spedizioni commerciali deve affrontare delle sfide,
principalmente a causa della percezione pubblica e della prontezza agli
investimenti.
Il rapporto suggerisce che i rapporti commerciali tra
armatori e produttori di energia potrebbero cambiare, con l'energia elettrica
di bordo presa in leasing dai proprietari dei reattori, sottraendo gli armatori
alle complessità delle licenze e della gestione della tecnologia nucleare.
Secondo Mark Tipping, direttore di Power to X presso
Lloyd's Register, "Sebbene il suo utilizzo nel trasporto marittimo
commerciale sia stato limitato, superando le percezioni negative e la mancanza
di livelli di investimento, la propulsione nucleare potrebbe fornire un valore
immenso al settore marittimo nel suo percorso di decarbonizzazione".
Il rapporto conclude che l'energia nucleare non
rappresenta solo un miglioramento graduale, bensì una tecnologia rivoluzionaria
in grado di rimodellare radicalmente il settore dei trasporti marittimi, dando
vita a navi più sicure, più affidabili, prive di emissioni e più longeve.