24 luglio 2024 - Leadership tecnologica-industriale orientata sempre più alla sostenibilità e infrastrutture-impiantistica già adeguati alle nuove miscele dei prodotti bio e rinnovabili. Le imprese italiane del GPL e del GNL si presentano nelle migliori condizioni ai nastri di partenza dei rinnovati Parlamento ed Istituzioni europee che, tra le priorità della propria agenda, si troveranno presto ad affrontare gli impegnativi dossier in materia di energia, ambiente ed industria, per definire la strategia di medio lungo-periodo.
Non è un caso che l’Assemblea 2024 di
Assogasliquidi-Federchimica si svolga proprio al Ministero delle Imprese e del
Made in Italy, visto che la componentistica italiana del GPL e GNL viene esportata
in tutto il mondo e il nostro Paese è leader in Europa anche per la capillarità
della rete infrastrutturale e di distribuzione dei gas liquefatti.
Proprio su impulso del MIMIT, il Decreto Ecobonus – oltre
a incentivare l’acquisto delle nuove auto (anche a GPL) – quest’anno prevede
anche un contributo per la trasformazione a metano e GPL dei veicoli già
circolanti dalla classe di immatricolazione Euro 4 in su: provvedimento
indispensabile per sostenere le imprese italiane della filiera oltre alle tante
officine di installazione, considerato che negli ultimi 10 anni il mercato
delle trasformazioni ha segnato una riduzione consistente (-80%). La misura
supporta concretamente le famiglie che non possono permettersi di acquistare
una nuova auto, e consente di ridurre notevolmente le emissioni del circolante.
Peraltro, la riduzione delle emissioni di CO2, grazie all’utilizzo del GPL e
GNL, è destinata a crescere, visto che entro il 2030, il recente Piano
nazionale Energia e Clima (PNIEC) del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza
Energetica (insieme alle altre amministrazioni) ha indicato l’obiettivo di
rendere disponibili quantità adeguate di gas rinnovabili liquefatti (1,5
milioni di tonnellate, di cui circa 700.000 tonn. di bioGPL e 750.000 tonn. di DME
rinnovabile) con investimenti necessari di circa 4,3 miliardi di euro per
sostenere il fabbisogno nazionale.