2 luglio 2024 - "Esprimo soddisfazione - dichiara il Presidente di Assomarinas Roberto Perocchio - per il parere positivo espresso dalla sentenza del Consiglio di Stato 5805-2024 sul ricorso curato dall'Avv. Rodolfo Barsi e presentato da Assomarinas nei confronti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che aveva determinato l'adeguamento erroneo del 25,15% dell'indice Istat dei canoni di concessione demaniale marittima per il 2023, mediando l'indice FOI con altro non previsto dalla legge".
La legge
stabilisce, infatti, che l’incremento dei canoni debba essere operato mediando
due indici Istat, quello relativo all’indice FOI e quello dei prezzi
all’ingrosso. E' evidente come nel caso di specie uno di questi sia venuto meno
e una fonte di analogo livello non abbia provveduto a sostituirlo.
"Le imprese portuali turistiche italiane - continua
Perocchio - hanno vissuto un periodo molto difficile, che ha fatto fallire
diverse aziende, nel decennio 2010-2020, a causa della crisi globale
finanziaria, del conseguente crollo dei valori immobiliari e della tassa Monti
e che non possono permettersi di sostenere un erroneo adeguamento Istat per il
2023 basato sui valori dei prezzi all’ingrosso, che ebbero una fiammata di
breve durata, anziché sui soli prezzi al consumo".
"Le
motivazioni con cui il TAR Lazio aveva respinto il nostro primo ricorso,
sostenendo che la giurisdizione su questa materia fosse del giudice civile, non
ci sono sembrate convincenti e abbiamo ritenuto opportuno proseguire il
contenzioso in sede di giustizia amministrativa. Siamo quindi lieti - conclude
Perocchio - che il Consiglio di Stato abbia riscontrato un fumus boni iuris
nelle nostre richieste".