31 luglio 2024 - Assicurare che i proventi delle aste
derivanti dalla prossima implementazione delle misure nazionali di recepimento
della nuova direttiva comunitaria in materia di ETS vengano impiegati per
adottare misure di decarbonizzazione nei settori che li hanno prodotti. Questo
quanto richiesto dalle Associazioni ANFIA, ANITA, CONFITARMA,
ASSOGASLIQUIDI-FEDERCHIMICA, UNEM al Governo ed alle Commissioni Parlamentari
che stanno analizzando il testo di decreto legislativo di recepimento ed in
linea con quanto indicato anche nella memoria di Confindustria depositata
presso le Camere con riferimento a tutti i settori coinvolti dalla normativa
ETS.
Le Associazioni – in vista della prossima adozione dei
pareri parlamentari e della definitiva approvazione del decreto da parte del
Consiglio dei Ministri – evidenziano l’assoluta necessità di integrare il
provvedimento con l’esplicita previsione di impiego dei proventi delle aste ETS
generati dal settore dei trasporti per adottare misure volte a: incentivare lo
sviluppo dei carburanti alternativi come definiti dal Regolamento (UE)
2023/1804 nel settori del trasporto sia stradale che marittimo; sostenere il
rinnovo del parco circolante con veicoli a zero e basse emissioni alimentabili
con carburanti alternativi e il rinnovo delle flotte navali; contenere i costi
connessi all’acquisto degli stessi carburanti; incentivare l’intermodalità
anche nel trasporto delle merci.
Le Associazioni, nell’auspicare che i Dicasteri competenti sulle materie
indispensabili alla decarbonizzazione del trasporto stradale e del trasporto
marittimo siano dotati di risorse e strumenti adeguati, ribadiscono con forza
che solo in questo modo sarà possibile garantire che gli obblighi derivanti
dalla nuova normativa ETS rappresentino non solo un vincolo, ma un’occasione
utile a rendere la transizione energetica del trasporto di persone e merci
economicamente sostenibile per i cittadini e le imprese e concretamente
attuabile.