1 giugno 2024 – Un atto di indirizzo sull’area ex Tubimar del porto di Ancona, per definire la riorganizzazione funzionale del complesso immobiliare. È stato approvato ieri dal Comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale con lo scopo di programmare le destinazioni d’uso dei padiglioni sulla base delle necessità espresse dagli operatori portuali e delle previsioni di sviluppo di alcuni settori produttivi come quello della cantieristica e della nautica di lusso.
Una struttura che è stata coinvolta nel grave incendio
del settembre 2020 e sulla quale sono in corso gli interventi di sistemazione e
ristrutturazione. Alcuni spazi dei padiglioni non lesionati sono stati dati in
concessione ad imprese portuali, che ne hanno fatto richiesta, per attività di
deposito merci, materiali e come stallo per automezzi. I padiglioni
irrimediabilmente danneggiati, ora che si è completato il percorso giudiziale,
saranno invece demoliti e dati in concessione. La rinascita di queste
superfici, come prevede l’atto di indirizzo approvato, sarà orientata al
recupero della vocazione manifatturiera del sito con la coesistenza di due
settori di eccellenza dello scalo dorico, quello della logistica e della
cantieristica.
L’intento dell’Autorità di sistema portuale è, quindi,
quello di promuovere la trasformazione di una parte dell’ex Tubimar
incrementando gli spazi a disposizione della nautica dal 30% al 50% del totale
delle superfici, favorendo così la creazione di un distretto produttivo in cui
le imprese trovino ulteriori aree di sviluppo, per le quali hanno più volte
manifestato interesse. Un proposito condiviso anche da Regione Marche e Comune
di Ancona.
“La cantieristica di lusso è un’eccellenza produttiva che identifica il porto di Ancona a livello internazionale – ha affermato il Presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale, Vincenzo Garofalo -. Con questo atto di indirizzo compiamo un ulteriore concreto atto di attenzione a supporto di un settore trainante, capace di portare investimenti di lungo periodo, lavoro diretto e dell’indotto delle imprese del territorio e soprattutto occupazione. Un interesse che coinvolge in maniera determinate anche la formazione, azione portata avanti dall’Associazione Marche yachting di cui l’Adsp è socia perché condivide la necessità di promuovere la conoscenza di un settore che può offrire grandi opportunità di impiego per i giovani”.