22 maggio 2024 - Una panoramica sullo stato dell’arte del trasporto merci pericolose, che per loro stessa natura possono arrecare grave danno sia alla salute dell’uomo che all’ambiente. E’ questo il fulcro del Libro Bianco del Trasporto ADR, realizzato da OITAF - Osservatorio Interdisciplinare Trasporto Alimenti e Farmaci, in collaborazione con il MIT che ha fornito il database.
Sono circa 11.000 i veicoli cisterna circolanti
attualmente in Italia, dedicati al trasporto di materie liquide, gassose, in
polvere o granulari e soggetti a particolari prescrizioni nelle fasi di
costruzione, controllo, riempimento e utilizzo.
“Con il Libro Bianco del Trasporto ADR, per la prima volta ampliamo il nostro raggio di interesse ed azione oltre il trasporto a temperatura controllata di alimenti e farmaci – ha dichiarato Clara Ricozzi, Presidente di OITAF – Secondo gli ultimi dati pubblicati da Federchimica, le merci pericolose rappresentano il 5,4% del totale trasportato in Italia: una percentuale significativa, dalla quale nasce l’esigenza di rispettare scrupolosamente la normativa dell’Accord Dangerous Route, per limitare al massimo il rischio di incidenti. Per questo motivo abbiamo pensato di dare il nostro contributo, con un libro bianco che fotografa lo stato dell’arte del trasporto ADR in Italia”.
Degli 11.000 veicoli cisterna circolanti in Italia, 7.000
sono autocarri, mentre i restanti 4.000 sono trainati (rimorchi e
semirimorchi). La flotta è distribuita in modo pressoché omogeneo tra le aree
Nielsen in cui è suddiviso il paese: 23,5% a Nord Ovest, 22,4% a Nord Est,
20,8% al Centro e 33,3% al Sud. Esiste però un forte legame fra PIL e parco
ADR: le prime 10 regioni italiane per PIL, capeggiate dalla Lombardia, sono
anche quelle con il parco di veicoli cisterna ADR più consistente, con l’unica
eccezione della Liguria (al 10° posto per PIL e al 17° per consistenza del
parco ADR).