1 maggio 2024 - Allianz Trade ha pubblicato oggi un Rapporto dal titolo “La crisi nel Mar Rosso: effetti sulle imprese italiane e sul commercio internazionale”.
Si tratta di un’indagine - svolta a marzo - su un
campione di 500 esportatori italiani, in collaborazione con Format Research,
istituto di ricerca specializzato nelle indagini sulle imprese.
Scopo di questa ricerca è valutare le conseguenze della
Crisi nel Mar Rosso che, dalla fine del 2023, ha innescato interruzioni nel
settore dei trasporti marittimi.
Le compagnie di navigazione sono state, infatti,
costrette a optare per rotte più costose e dispendiose intorno all’Africa, per
evitare i rischi nella regione del Mar Rosso.
“Da inizio anno, - ha dichiarato Francoise Huang, senior
economist Allianz Trade for Asia Pacific - il numero di navi portacontainer che
attraversano lo Stretto di Bab-El-Mandeb e il Canale di Suez è stato
rispettivamente inferiore del -76% e del -48% rispetto ai volumi normalmente
registrati durante il periodo pre-bellico. Al contrario, il volume delle
spedizioni intorno al Capo di Buona Speranza è aumentato del +193% nello stesso
periodo”.
Impatto sui ricavi
Negli ultimi sei mesi, il fatturato delle aziende colpite
dalla crisi del Mar Rosso è diminuito nel 14,2% rispetto al semestre
precedente. La riduzione media del fatturato per azienda è stata del -18%. Il
10,6% delle aziende prevede ulteriori cali nel 2024.
Impatto sugli investimenti aziendali
Il 5,5% delle aziende è stato costretto a ridurre
significativamente o addirittura a cancellare "completamente" gli
investimenti previsti per il 2024 a causa della crisi del Mar Rosso.
Impatto sull'attività economica delle imprese
Il 51% delle aziende intervistate ha incontrato qualche
tipo di difficoltà nel transito delle merci attraverso il Mar Rosso. Questo
dato è più pronunciato tra le aziende dei settori della meccanica strumentale,
dell'energia e della metallurgia.
Impatto sui costi
Il 56,4% delle aziende ritiene che i costi (spedizione,
import/export/transito) aumenteranno a causa delle difficoltà di transito
attraverso il Canale di Suez. I settori dell'energia, della chimica,
dell'agroalimentare e della metallurgia sono i più preoccupati. L'aumento medio
dei costi stimato dalle aziende è del +19% rispetto al periodo pre-crisi.
Impatto sui tempi di spedizione (importazione,
esportazione, transito)
Il 59,2% delle aziende ritiene che i tempi di spedizione
(import/export/transito) aumenteranno a causa delle difficoltà di passaggio
attraverso il Canale di Suez.
Impatto sui termini di pagamento dei clienti delle
aziende
Il 22,6% delle aziende ritiene che ci saranno ritardi nei
pagamenti da parte dei clienti nei prossimi tre mesi. Il ritardo medio stimato
dalle aziende è di +40 giorni.