22 aprile 2024 - Mentre le previsioni di crescita economica globale rimangono basse, a livello regionale prosegue il recupero dell'Asia a discapito dell'Europa stagnante. Di conseguenza, i porti europei stanno perdendo volumi di traffico merci a favore di quelli in Medio Oriente, India ed Estremo Oriente, dove la Cina mantiene la sua posizione dominante.
Oltre alle sfide tipiche dei paesi in rapido sviluppo, i
porti europei devono affrontare anche le conseguenze della situazione
geopolitica, che colpisce sia loro che i porti statunitensi a breve e medio
termine.
Nonostante una crescita complessiva del commercio
mondiale di merci del 6,3% rispetto al 2019 entro la fine del 2023, i
principali porti statunitensi hanno subito un calo significativo lo scorso
anno.
I porti europei, invece, stanno risentendo di una serie
di shock: la guerra in Ucraina ha portato alla perdita di volumi significativi
diretti verso la Russia, mentre la crisi del Mar Rosso ha danneggiato i porti
del Mediterraneo, in particolare quelli orientali.
Di conseguenza, Dubai ha superato Rotterdam nella
classifica dei porti mondiali, grazie ad una modesta crescita del 3,6%.
Tuttavia, il declino del 9% dei volumi di Rotterdam dal 2019 è stato il fattore
principale che ha permesso a Dubai di sorpassarlo. Amburgo, ancora più
dipendente dal commercio con la Russia, ha perso oltre il 16% del suo traffico
nello stesso periodo. Anversa-Bruges, invece, è rimasta stabile grazie alla
fusione delle due strutture belghe nel 2022.
Si prevede un miglioramento a lungo termine per i porti
di Medio Oriente, Asia, America Latina e successivamente Africa, ma l'economia
statunitense sembra mostrare resilienza con una crescita del 2,4%.
Mentre i porti di transhipment europei risentono ancora
della perdita di volumi dalla Russia nel primo trimestre del 2023, i dati del
primo trimestre del 2024 mostrano segnali di ripresa, con Rotterdam e
Anversa-Bruges che registrano rispettivamente aumenti del 2% e del 6% rispetto
allo stesso periodo del 2023.