29 aprile 2024 – Eni apprende con soddisfazione la decisione del Consiglio di Stato che dopo 4 anni ha respinto la tesi dell’Autorità Garante della Concorrenza e il Mercato (AGCM) secondo la quale Eni avrebbe messo in atto una pratica commerciale scorretta ai danni dei consumatori per la campagna pubblicitaria del carburante Eni Diesel+.
Il Consiglio di Stato ha infatti integralmente accolto il
ricorso di Eni nel procedimento con il quale la società era stata condannata al
pagamento di una sanzione di 5 milioni di euro. L’AGCM nel 2020 aveva
contestato la valorizzazione in termini di beneficio ambientale della
componente green costituita dalla percentuale di HVO (biocarburante idrogenato)
miscelata nel diesel. Con la sentenza del Consiglio di Stato si chiude una
vicenda che ha causato a Eni un rilevante danno economico nonché reputazionale,
avvalorando ingiuste accuse di ‘greenwashing’ che ora si rivelano totalmente
infondate.
Il Consiglio di Stato ha definitivamente accertato che
nessuna pratica commerciale scorretta è stata messa in atto da Eni ai danni dei
consumatori e che gli addebiti a suo tempo mossi dall’AGCM sono da ritenersi
infondati, disconoscendo il principio secondo cui termini quali green e simili
non possano mai essere associati a prodotti considerati, per loro natura, non
‘a impatto zero’ sull’ambiente.
Oggi è finalmente riconosciuto che “non può dubitarsi, in
linea di principio, della legittimità dell’impiego di claim ‘green’ anche in
relazione a prodotti (come nel caso di specie un carburante diesel) che sono (e
restano) in certa misura inquinanti ma che presentano, rispetto ad altri, un
minore impatto sull’ambiente”.