29 aprile 2024 - Circa il 60% degli istituti di credito intervistati ha finanziato il comparto retail nel 2023, di cui il 75% delle risorse è stata destinata ai centri commerciali. È quanto emerge dall’aggiornamento dell’EY Retail Property Investments Barometer Italy, sondaggio annuale già condotto a fine 2023 dal dipartimento Strategy and Transactions di EY, volto a valutare la percezione e la fiducia nell’asset class Retail all’interno del mercato immobiliare italiano, con l'obiettivo di cogliere il sentiment riguardante le strategie di investimento e gestione, nonché le prospettive future del comparto. Il sondaggio, che a ottobre dell’anno scorso aveva già coinvolto i principali attori del settore, in particolare società immobiliari, società di gestione di fondi e di asset immobiliari ed investitori finanziari a livello nazionale ed internazionale, è stato esteso in questo inizio d’anno ai principali istituti di credito italiani e stranieri attivi ed operanti nel commercial real estate financing.
Avvalendosi della collaborazione del Consiglio Nazionale
dei Centri Commerciali (CNCC), EY ha coinvolto nella rilevazione le principali
istituzioni bancarie storicamente attive nel fornire finanza al settore Real
Estate italiano, raccogliendo così percezioni e feedback sul potenziale di
nuovi finanziamenti per iniziative immobiliari retail.
Dall’indagine svolta emerge come, nonostante un approccio
generalizzato di "attesa" sia da parte di investitori sia dei
finanziatori, il settore mostri segnali di recupero, con rendimenti che presumibilmente
abbiano raggiunto il picco: ciò comporterà un ritorno di interesse da parte di
entrambe le parti coinvolte nei processi di investimento (lato equity e
debito).
Commenta Marco Daviddi, Managing Partner Strategy and Transactions di EY in Italia:
“Il settore Retail Real Estate mostra degli elementi di solidità nonostante le sfide di mercato che stiamo vivendo, con oltre il 60% dei managers che prevede di tornare a investire nel settore nei prossimi due anni. Lato gestione il focus si sposterà su due fronti determinanti: l'efficienza energetica e l'ottimizzazione degli spazi commerciali per rafforzare il loro appeal. Tale tendenza rispecchia un cambio di marcia verso una gestione degli asset più sostenibile e attrattiva nel medio termine e si sposa con le richieste delle banche finanziatrici, attente alle dinamiche del settore e con un atteggiamento – seppur cauto – positivo in presenza di forti covenants e fondamentali degli immobili solidi. I players del mercato si preparano a navigare in un panorama complesso, caratterizzato da un accesso al credito selettivo che deve essere garantito da un elevato tasso di occupazione degli spazi ed una particolare attenzione all’efficienza energetica degli asset ed alla liquidità in uscita degli investimenti”.