3 aprile 2024 - L'Africa sarà protagonista di un forum internazionale alla Spezia il 14 e 15 novembre:
“A bridge to Africa”. Lo ha annunciato al termine della sessione dedicata al Continente e alle sue opportunità Gian Luca Agostinelli, presidente dell'International Propeller Club – Port of La Spezia and Marina di Carrara.
Quello che è certo è che l'Africa si prepara a crescere anche internamente: i dettagli sulla zona di libero scambio africana sono stati spiegati da Davide Magnolia, partner di LCA Studio Legale.
“Si tratta della più grande area al mondo che riunisce 55 paesi per un totale di 1,3 mld di persone. È il progetto faro dell'agenda 2063. Il commercio intra-africano è solo al 16,6%, quello intra-europeo al 68,1%. Al momento è stato ratificato da 44 dei 55 stati membri dell'Unione africana e dal punto di vista operativo siamo in fase pilota, ma si prevede un aumento del pil di 550 miliardi di dollari. L'Eritrea è l'unico stato non firmatario”. Connesso a tutto ciò è il protocollo sugli investimenti in cui vengono espressi e sviluppati molti concetti Esg e obiettivi di riduzione co2. Tra i punti saldi evitare che gli investimenti vadano a danno dello Stato ospitante.
Al tavolo diversi esempi di come la collaborazione con
l'Africa non nasca oggi. Da anni TARROS S.p.a. è una compagnia che fa da ponte
tra Europa e Nord Africa. Maria Valentina De Bernardi, Chief Commercial
Officer, evidenzia come Tarros non abbia mai interrotto il servizio verso la
Libia anche in momenti difficili e ha garantito i collegamenti in Libano anche
dopo l'esplosione del porto di Beirut, oltre che modellato i servizi dopo il
terremoto in Turchia del 2023. Con le 28 società controllate gestisce l'intera
catena logistica. Serve 31 porti nel Mediterraneo e i partner principali sono
Turchia, Egitto, Marocco e Portogallo. “Tarros ha investito nei Paesi dove
lavora, aprendo anche magazzini e officine per i container”.
Fabrizio Biffi di LOGWIN AG ha illustrato come l'azienda,
che è fornitore di servizi logistici e di spedizione ed effettua trasporti
internazionali sia attiva in Sudafrica e Kenya con magazzini, gestione dei
servizi di sdoganamento, fumigazione e molto altro: “La possibilità di avere un
gruppo così grosso e preparato sulla gestione dell'ordine e dei clienti dà la
possibilità di avere una garanzia per le varie problematicità in dogana,
ottimizzando i carichi e consolidando la merce.
Chi con l'Africa ha sviluppato qualcosa di più è Marcello
Saponaro, ceo di Logimar Srl e Africa Logistics Network: con una piccola
azienda di spedizioni internazionali ha fondato un network per avere maggiori
opportunità: “Da un meeting a Bergamo nel 2015 organizzato con mille difficoltà
siamo arrivati a una copertura dell'Africa al 100%. Selezioniamo pmi africane
solide tanto che il nostro protection plan, che copre importi fino al 65% del
credito eventualmente perso, non è mai stato attivato negli ultimi 3 anni. Oggi
il 30% del nostro fatturato arriva dall'Africa".