25 marzo 2024 – Cambio al vertice in CONAI. Simona Fontana è il nuovo direttore generale del Consorzio Nazionale Imballaggi. Raccoglie il testimone da Valter Facciotto, che lascia la guida di via Pompeo Litta dopo quattordici anni. Va a Fabio Costarella la carica di vicedirettore generale.
La decisione è stata presa dall’ultima riunione del
Consiglio d’amministrazione del Consorzio: il nuovo assetto organizzativo
entrerà in vigore il 1° aprile.
«Dopo sedici anni in Consorzio, assumere la direzione è
un onore e una gioia, non solo una grande responsabilità» commenta Fontana. «Il
ringraziamento sincero al direttore Facciotto per la dedizione con cui ha
guidato CONAI negli anni è più che dovuto: può lasciarci con la certezza che
proseguiremo nel suo impegno con entusiasmo e costanza. Non posso non
ringraziare il presidente Ignazio Capuano e il consiglio d’amministrazione per
la fiducia. L’Italia è un Paese virtuoso, se pensiamo al riciclo degli
imballaggi: un settore in cui ci contendiamo la leadership con la Germania.
Oggi CONAI deve lavorare per rafforzare questo primato e raggiungere obiettivi
di tutela ambientale sempre più ambiziosi, coinvolgendo cittadini, istituzioni
e imprese in un’attività sinergica di dialogo, ricerca e sviluppo, prevenzione.
Sarà un grande lavoro di squadra, e sono felice di affrontarlo con un team
coeso e motivato».
«Una nomina che mi rende orgoglioso - afferma Costarella
- perché arriva in un momento di transizione e cambiamento sia per il Consorzio
sia per il sistema Paese, che dovrà sforzarsi per ottenere risultati ancora
migliori di quelli – già ottimi – che ci mettono ai primi posti in Europa nella
gestione e nel riciclo degli imballaggi. E per riuscirci ogni Regione d’Italia
dovrà fare la sua parte: anche per questo continuerò nel mio lavoro con le
realtà territoriali da Nord a Sud. Assumere la vicedirezione di CONAI è quindi
una sfida incredibilmente stimolante. Al presidente Capuano e al consiglio di
amministrazione va il mio ringraziamento personale. E il mio pensiero, oggi, va
anche al direttore Facciotto, con cui ho collaborato per circa venticinque anni
e che ci ha accompagnati con lungimiranza: è stato un esempio di impegno e
correttezza».