28 marzo 2024 - La proposta del Governo italiano esclude la possibilità, suggerita dall’Europa e caldeggiata da Assonime, di aprire il mercato dell’assurance alle Società di Test, Ispezione, Certificazione.
Questa, in grande sintesi, l’indicazione che scaturisce
dalla bozza di decreto per il recepimento in Italia della Direttiva Ue sulla
Corporate Sustainability Reporting (c.d. CSRD), ovvero la rendicontazione
societaria sulla sostenibilità, obbligatoria dall’esercizio 2024 per alcune
delle società quotate in Borsa e progressivamente per altre categorie di
aziende.
Nonostante la possibile apertura di mercato prevista
dalla direttiva, facoltà di cui si sono già avvalsi altri Paesi, la proposta di
legge di recepimento nazionale assegna solo alle società di revisione il compito
di asseverare la rendicontazione di sostenibilità, escludendo le società TIC
(Testing, Ispezione, Certificazione) che della sostenibilità all’interno delle
aziende sono i naturali verificatori.
“Assotic – sottolinea Diego D’Amato, Presidente di Bureau
Veritas Italia – ha presentato la sua posizione ufficiale sottolineando , come
appare logico a tutti, questa distonia che obbliga le società quotate a
sottoporre solo ai revisori dei conti le valutazioni di conformità quando le
informazioni di sostenibilità si riferiscono a questioni come, ad esempio, il
cambiamento climatico, le pari opportunità, la lotta alla corruzione; tutti
temi in cui il settore TIC – e in particolare gli Organismi di Certificazione,
Verifica e Validazione - vanta da sempre una forte competenza tecnica, anche
grazie alle norme nazionali e internazionali in materia”.
“A conferma di ciò – conclude D’Amato – fa premio anche
la presa di posizione dell’Associazione delle società quotate in Borsa -
Assonime – che già nel suo position paper di fine 2023 e nel rispondere alla
consultazione pubblica questo mese, ha sottolineato l’esigenza di aprire il
mercato dell’attestazione della conformità agli Organismi di Certificazione, il
cui valore aggiunto in termini di professionalità e competenze non può essere
messo in discussione”.