5 febbraio 2024 - La produzione navale cinese potrebbe
aumentare a 45 milioni di tonnellate di portata lorda quest'anno, con un
aumento del 6,3% rispetto allo scorso anno, quando rappresentava più della metà
del totale globale.
Si prevede che i costruttori navali del Paese riceveranno
nuovi ordini per circa 55 milioni di tonnellate nel 2024, rispetto ai 71,2
milioni del 2023, quando la produzione rappresentava quasi il 67% del nuovo
tonnellaggio mondiale, secondo i dati pubblicati dall'Associazione cinese dell'industria
cantieristica nazionale. Gli ordini in consegna raggiungeranno oltre 130
milioni di tonnellate.
Il nuovo tonnellaggio della cantieristica cinese è
aumentato del 12% l'anno scorso, mentre i nuovi ordini sono aumentati del 56%,
secondo i dati del ministero dell'Industria. Gli ordini già detenuti sono stati
139,4 milioni, in crescita del 32% e pari al 55% del totale mondiale.
L'anno scorso, il settore della cantieristica navale
cinese si è classificato al primo posto a livello globale per nuovo tonnellaggio,
nuovi ordini e ordini in corso per il 14° anno consecutivo, secondo il CANSI.
L'associazione ha affermato che con l'aumento degli
ordini totali e la quota occupata dalle navi ad alta tecnologia, anche la
complessità produttiva e operativa è aumentata, concentrando la pressione sui
costruttori navali sulle garanzie di consegna. Inoltre, il rischio di
volatilità nei mercati dell'acciaio, dei cambi e delle spedizioni è aumentato,
portando a una maggiore incertezza sul contesto di mercato.
Il CANSI ha affermato che i costruttori navali dovrebbero
rafforzare la loro trasformazione digitale, ottimizzare i processi di
produzione e migliorare l'efficienza dell'assemblaggio finale e della
costruzione. Dovrebbero inoltre rafforzare la gestione del piano di produzione,
migliorare le loro catene di approvvigionamento e garantire consegne di alta
qualità e puntuali.
L'associazione ha anche suggerito ai costruttori navali
di rafforzare la collaborazione lungo la catena di approvvigionamento e
controllare i rischi associati ai costi delle materie prime e ai tassi di
cambio firmando accordi di acquisto a lungo termine con i produttori di
acciaio, utilizzando i futures come strumento di copertura e stipulando
contratti di regolamento degli scambi a termine con istituzioni finanziarie e
altri mezzi.