2 febbraio 2024 - Se il settore digitale fosse una nazione, si posizionerebbe come il 5° maggiore emettitore di anidride carbonica a livello globale, contribuendo per circa il 3,8% del totale delle emissioni. Si tratta di una percentuale che supererebbe le emissioni del Giappone ed è addirittura 4 volte superiore a quelle della Francia. Tuttavia, se questa è la fotografia del presente, il futuro non sembra essere migliore: come riporta uno studio comparso recentemente sulla rivista scientifica Nature, si prevede infatti che le emissioni di gas serra dell’industria digitale passeranno dal 1,6% del 2017 al 14% entro il 2040. “Numeri impressionanti che ci comunicano un'imperativa necessità di azioni immediate da parte delle aziende per rendere il settore digitale più sostenibile, mitigando così il suo impatto ambientale in rapida crescita”, ha commentato Davide Bianchi, Senior Technical Lead di Mia-Platform.
Nella costante evoluzione del mercato globale, la
sostenibilità è diventata un punto di attenzione per le organizzazioni che
aspirano a costruire un futuro più attento e responsabile nei confronti delle
persone e del pianeta. In questo contesto, il concetto di “Green IT” emerge
come catalizzatore fondamentale per ridurre l'impatto ambientale delle
tecnologie dell'informazione e orientare le aziende verso pratiche più
sostenibili, ormai improrogabili. Esaminando infatti l’impatto ambientale del
settore digitale, si è stimato che, se questo fosse una nazione, si
collocherebbe al 5° posto tra i maggiori emettitori di anidride carbonica a
livello mondiale, contribuendo al 3,8% delle emissioni totali. Un valore che
supererebbe le emissioni del Giappone ed è addirittura 4 volte più elevato di
quelle della Francia. Oltre alle emissioni di CO2 generate dai dispositivi digitali,
che sono passate dal 2% nel 2008 al 3,7% nel 2020, stando ai dati riportati nel
report Lean Ict – Towards Digital Sobriety, particolarmente preoccupante è
anche l’impatto delle tecnologie ad alta intensità energetica come la
blockchain e l’intelligenza artificiale, che richiedono una grande quantità
d’energia per l’elaborazione di calcoli complessi e risorse computazionali.
Secondo la Green Software Foundation, l'aumento del consumo energetico da parte
di queste tecnologie potrebbe portare le emissioni dell’ICT al 33% delle
emissioni totali di gas serra entro il 2050.