31 gennaio 2023 - Di tutte le diverse normative sulla sostenibilità ce n’è una ancora poco conosciuta, ma negli effetti potenzialmente dirompente per le imprese europee e in particolare per quelle italiane. Parliamo della CSDDD, Corporate Sustainability Due Diligence Directive, il cui testo finale è in negoziazione tra Commissione, Parlamento e Consiglio UE – ha spiegato Nicolò Masserano, Director di BearingPoint Italy - Al di là del fine tuning sul documento (l’ultimo aggiornamento risale a metà dicembre), la direttiva è di per sé importante perché estende il concetto della due diligence di sostenibilità alla filiera: ovvero alle attività a valle e a monte della catena del valore di ogni grande azienda. E così facendo valorizza indirettamente il modello italiano del distretto.
Dopo l’accordo sul testo finale, gli Stati membri dovranno recepire la direttiva nell'ordinamento nazionale e comunicare i relativi testi alla Commissione – il momento di iniziare ad organizzarsi per le imprese e per i distretti è adesso: vediamo perché. Il messaggio contenuto nella direttiva è importante: la sostenibilità ambientale e sociale non si può raggiungere da soli, ma si deve lavorare a livello di ecosistema e comunità.
Infatti, la grande azienda crea un impatto sull’ambiente e sulla vita delle persone insieme a tutte le aziende della sua filiera: proprio per questo è con loro che deve impegnarsi verso la sostenibilità. Importante è sapere come muoversi. La CSDDD incoraggia le aziende a gestire i rischi considerando i fattori ESG, ovvero quelli legati a sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Fa propri i principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani (UNGPs) e sostanzialmente si regge sul concetto di due diligence obligation: le imprese devono cioè individuare, cessare, prevenire o attenuare gli impatti negativi sui diritti umani e sull'ambiente nelle attività dell'impresa, delle controllate e della catena del valore.