3 novembre 2023 - Ryanair chiede (2 novembre) al Governo italiano di eliminare il disegno di legge che consentirebbe ai comuni italiani di aumentare l’addizionale comunale negli aeroporti quasi del 50% (€ 3 per passeggero in partenza) dal 2024. Mentre il Governo italiano sta valutando proposte per incrementare la connettività nazionale e abbassare le tariffe, questo progetto di legge si tradurrebbe contraddittoriamente in tariffe più alte, minore connettività e meno scelta sia per i cittadini italiani che per i turisti che viaggiano da/per l’Italia.
Aumentare le tasse turistiche costa in termini di posti di lavoro e connettività. Ad esempio, la recente decisione del Comune di Venezia di aumentare l’addizionale comunale di € 2,50 per passeggero in partenza, ha portato Ryanair a rimuovere un aereo basato (investimento di 100 milioni di dollari) cancellando/riducendo le frequenze su 12 rotte presso l'aeroporto Marco Polo di Venezia, spostando questa preziosa crescita verso economie turistiche concorrenti come Spagna e Portogallo, che non hanno tasse turistiche penalizzanti.
Il Governo italiano dovrebbe invece concentrarsi sulla riduzione dei costi di accesso, eliminando l’addizionale comunale: ciò darebbe un impulso al settore del turismo in Italia e fornirebbe un incremento in termini di posti di lavoro e PIL, in particolare in quei comuni che ne hanno più bisogno.
Ryanair è nella posizione migliore per fornire la capacità, il traffico e gli investimenti necessari per rilanciare la connettività e l'industria del turismo in Italia, e all'inizio di quest'anno la compagnia ha condiviso con il Governo italiano proposte per fornire 5 milioni di posti extra su Sardegna e Sicilia nei prossimi 5 anni, se l’addizionale comunale, che si applica sia ai cittadini italiani che ai turisti in viaggio da/per le Isole, verrà abolita.