11 ottobre 2023 - La rivoluzione green arriva nel blu del porto di Trieste. Ieri 10 ottobre, presso la Torre del Lloyd, l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, il Coselag e il Comune di Muggia hanno presentato il progetto di pianificazione futura dell’area delle Noghere. Molti gli obiettivi tenuti insieme dalla concretizzazione di un concetto da tempo linea guida per il presidente dell’Authority giuliana Zeno D’Agostino “il futuro del porto va oltre il porto”.
E dunque, nel merito lo sviluppo del porto di Trieste va verso Sud e punta a riqualificare radicalmente aree fortemente degradate nel Comune di Muggia. Ma lo sviluppo avverrà nel segno della sostenibilità e, come sostiene D’Agostino, declinando “la più innovativa delle attività economiche: l’agricoltura” e sfruttando i vantaggi del regime di punto franco.
Il tutto per dare vita ad un vero e proprio progetto di agricoltura verticale idroponica denominato orto franco, un unicum a livello mondiale visto che - specifica ancora D’Agostino “non esistono altre free zones dedicate ad attività agricole”.
Le colture idroponiche non utilizzano il terreno, essendo dunque perfettamente funzionali al recupero di aree inquinate. Tale modalità di praticare l’agricoltura, riducendo radicalmente il consumo di suolo, introduce tecnologie innovative e sostenibili poiché utilizza colture in una soluzione di acqua e minerali, abbattendo i consumi idrici fino al 98% rispetto allo standard tradizionale.
“In questa operazione - conclude D’Agostino - possiamo cogliere il ruolo che l’Autorità di Sistema può avere anche come grande sviluppatore immobiliare e non solo mero gestore delle attività portuali esistenti. Un motore di sviluppo e di sviluppo sostenibile”.