12 ottobre 2023 - La rivoluzione green arriva nel blu del
porto di Trieste. Presso la Torre del Lloyd, l’Autorità di Sistema Portuale del
Mare Adriatico Orientale, il Coselag e il Comune di Muggia hanno presentato il
progetto di pianificazione futura dell’area delle Noghere.
Molti gli obiettivi tenuti insieme dalla concretizzazione
di un concetto da tempo linea guida per il presidente dell’Authority giuliana
Zeno D’Agostino “il futuro del porto va oltre il porto”. E dunque, nel merito
lo sviluppo del porto di Trieste va verso Sud e punta a riqualificare
radicalmente aree fortemente degradate nel Comune di Muggia. Ma lo sviluppo
avverrà nel segno della sostenibilità e, come sostiene D’Agostino, declinando
“la più innovativa delle attività economiche: l’agricoltura” e sfruttando i
vantaggi del regime di punto franco. Il tutto per dare vita ad un vero e
proprio progetto di agricoltura verticale idroponica denominato orto franco, un
unicum a livello mondiale visto che - specifica ancora D’Agostino “non esistono
altre free zones dedicate ad attività agricole”. Le colture idroponiche non
utilizzano il terreno, essendo dunque perfettamente funzionali al recupero di
aree inquinate. Tale modalità di praticare l’agricoltura, riducendo
radicalmente il consumo di suolo, introduce tecnologie innovative e sostenibili
poiché utilizza colture in una soluzione di acqua e minerali, abbattendo i
consumi idrici fino al 98% rispetto allo standard tradizionale.
Guardando nel dettaglio, il terreno del progetto
collocata tra Muggia e Aquilinia, si svilupperà su una superficie di 31,3
ettari. Tre saranno le destinazioni d’uso principali secondo il progetto di
studio concepito in collaborazione con CRA - Carlo Ratti Associati: il parco
dell’innovazione con l’area di zona franca, una vera e propria piattaforma per
l’innovazione nella filiera agricola; il parco dell’energia con la produzione
di energia pulita on-site attraverso la riconversione delle vecchie cisterne
esistenti a batterie di energia pulita; infine la zona degli orti urbani con
aree produttive ed orti utilizzabili da associazioni e privati. Oltre a piste
ciclabili e pedonali che di fatto permetteranno l’apertura ai cittadini di zone
da sempre destinate a imprese industriali (dunque interdette al pubblico)
Dopo l’acquisto delle aree costate quasi 30 milioni di
euro, il primo step con un investimento di 16,9 milioni, consiste nella
bonifica dei terreni e realizzazione di un piazzale e opere accessorie nel
quadro degli interventi a Noghere complessivamente finanziati con 60 milioni di
euro dal Fondo complementare al Pnrr.