6 ottobre 2023 – Il 16 ottobre prossimo, dalle ore 13 alle ore 14, davanti l’ingresso doganale del porto di Gioia Tauro, si terrà un flash mob per attirare l’attenzione a livello nazionale ed europeo sul rischio chiusura dello scalo portuale calabrese. La direttiva europea 2023/959 ETS, che impone agli armatori di compensare annualmente le emissioni inquinanti prodotte, potrebbe infatti portare alla chiusura del porto di Gioia Tauro, che è il più grande d’Italia per transhipment e uno dei più grandi hub portuali del Mediterraneo.
L’evento vedrà la partecipazione di lavoratori portuali, istituzioni regionali, sindaci calabresi, sigle sindacali, imprese portuali, associazioni di categoria e l’intera comunità portuale.Il flash mob sarà un momento di forte mobilitazione per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sul rischio che si corre a causa della direttiva ETS.
La protesta
I partecipanti al flash mob si uniranno in un grande cerchio e alzeranno cartelli con slogan e striscioni contro la chiusura del porto.Nel corso dell’evento, interverranno anche rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni per esprimere la loro preoccupazione per il futuro dello scalo portuale.
Il porto di Gioia Tauro
Il porto di Gioia Tauro è uno dei più importanti centri logistici del Mediterraneo. Lo scalo calabrese offre lavoro a circa 4 mila addetti tra diretto ed indotto e rappresenta un importante volano economico per la Calabria e il Mezzogiorno. La chiusura del porto di Gioia Tauro avrebbe un impatto devastante sull’economia regionale e nazionale.
Il messaggio del flash mob
Il flash mob “Il porto non si ferma” è un messaggio forte e chiaro alle istituzioni europee: il porto di Gioia Tauro non deve chiudere.
Lo scalo calabrese è un asset strategico per l’economia italiana e mediterranea e deve essere tutelato.