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Malamocco Marghera, potenziamento del traffico e più sicurezza



22 settembre 2023 – L’Autorità di Sistema Portuale veneta ha presentato ieri nel contesto della prima Biennale della Sostenibilità promossa da FVCMS/VSF le conclusioni di “Channeling the Green Deal for Venice”, il più importante studio scientifico mai realizzato sugli effetti della navigazione lungo la principale arteria portuale veneziana, il canale Malamocco Marghera.

Due anni tra studi preparatori analisi e test, con la costruzione di modelli idrodinamici e di simulazioni di navigazione dedicati, hanno permesso di ricostruire e valutare gli effetti dell’operatività del traffico portuale veneziano sull’ecosistema lagunare, individuando possibili azioni che permetterebbero di incrementare la sicurezza della navigazione, l’operatività dell’infrastruttura e la sostenibilità ambientale.

Le attività di studio del progetto “Channeling the Green Deal for Venice” sono state finanziate dal Programma CEF (Connecting Europe Facility) per affrontare le criticità legate alla limitata accessibilità nautica del porto di Venezia, rispettando allo stesso tempo il contesto ambientale della Laguna di Venezia, sito protetto dall’UNESCO.

Lo studio si concentra in particolare sul processo fisico che maggiormente impatta sulle tendenze evolutive dei bassifondi lagunari adiacenti al canale, ossia le onde di dislocamento generate dal passaggio delle navi, i cui effetti sono direttamente collegati al rapporto tra la larghezza della sezione del canale, la forma e le dimensioni della porzione sommersa dello scafo delle navi e la velocità di navigazione delle stesse.

Sulla base dei risultati ottenuti, il gruppo di studio ha individuato alcune soluzioni progettuali, che sono state validate con successivi test, e che consentirebbero di aumentare l’operatività del canale fino a tre volte in una situazione di maggiore sicurezza, di ridurre i costi di manutenzione e di limitare del 50% i fenomeni di erosione e di sospensione dei sedimenti.

La riduzione della velocità delle navi è, innanzitutto, indicata come un obiettivo primario da conseguire. Ad esempio, riducendo la velocità da 10 a 8 nodi, senza pregiudicare la “governabilità” in sicurezza della nave, si è osservata una riduzione drastica del fenomeno del “draw down”, ossia il rapido e significativo abbassamento del livello marino al passaggio della nave, potenzialmente correlato a fenomeni erosivi dei fondali. Questa misura è già stata recepita in un provvedimento dell’Autorità marittima.


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