28 settembre 2023 - Semplificazione normativa e investimenti nelle risorse umane: sono queste le leve essenziali per rendere più efficiente il settore delle spedizioni - strategico per sostenere la competitività del tessuto imprenditoriale e del Made in Italy - emerse ieri nel corso dell’Assemblea Pubblica di Fedespedi, la Federazione Nazionale delle Imprese di Spedizioni Internazionali che associa oltre 2.100 aziende. L’appuntamento di quest’anno, dal titolo “La merce al centro: politiche e prospettive di sviluppo del commercio internazionale”, è stato aperto dal professor John Manners-Bell, esperto internazionale di logistica e ha visto confrontarsi professionisti del settore e rappresentanti di categoria, insieme al presidente di Fedespedi Alessandro Pitto e ai Vicepresidenti Guglielmo Davide Tassone con delega a sviluppo delle risorse umane e Ciro Spinelli con delega ai progetti normativi.
In rappresentanza delle istituzioni, è intervenuto Edoardo Rixi, Viceministro alle Infrastrutture e dei Trasporti.
L’Italia è uno dei Paesi che registra i più alti volumi di export a livello mondiale, collocandosi al settimo posto dopo Cina, Stati Uniti, Germania, Olanda, Giappone e Corea del Sud. La forte propensione al commercio estero è attestata anche dai dati Istat relativi al periodo gennaio-maggio 2023, che hanno registrato una variazione positiva dell’export (+4,2%) - spinto dalla significativa crescita verso il Far East (+17,9%) e il Nord America (+6,1%) - e una flessione dell’import (-4,6%), su cui ha inciso però il calo dei prezzi delle materie prime energetiche.
Pur a fronte di questo trend positivo, l’ultima classifica mondiale realizzata dalla World Bank, che certifica le prestazioni logistiche di 160 Paesi, dal 2018 posiziona l’Italia solo al 19° posto e scende rispettivamente al 24° e 26° posto quando vengono analizzate le singole voci “procedure doganali” e “disponibilità di servizi internazionali”.
“Per il rilancio del settore servono indubbiamente una semplificazione normativa a beneficio e vantaggio delle imprese, che si trovano oggi a fare i conti con norme datate, non chiare che generano lungaggini nella filiera della logistica determinando grandi perdite per le aziende causate dai ritardi soprattutto nel processo di sdoganamento delle merci”,
ha dichiarato oggi Alessandro Pitto, Presidente di Fedespedi.
“Ma serve anche creare percorsi professionali nuovi, in grado di rendere attrattiva la figura dello spedizioniere e promuovere il settore della logistica dal punto di vista occupazionale, valorizzando l’importante sostegno che assicura alla crescita delle nostre imprese sui mercati esteri. Il mondo delle spedizioni è chiamato a un cambiamento per attrarre e valorizzare le nuove competenze legate a innovazione, digitale e sostenibilità in un mercato del lavoro in cui il fabbisogno occupazionale del settore è in crescita ma che sconta difficoltà in termini di attrazione dei talenti e delle competenze”.