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Energia, iWeek: i piccoli reattori modulari per sostenere il green deal

 


 

30 settembre 2023 - Il nucleare modulare e di piccola taglia come valido sostegno alle politiche europee per il green deal, il cambio del portafoglio energetico nazionale ed europeo e la sostenibilità finanziaria del ritorno all’energia nucleare sono al centro del secondo appuntamento della IV edizione di iWeek, promossa da V&A – Vento & Associati e Dune con il titolo “Nucleare, si può fare?”, che si terrà a Roma l’11 ottobre dalle 9.00 alle 13.30 presso Palazzo Altieri in Piazza del Gesù 49.

Se ne parlerà nella terza tavola rotonda della giornata, intitolata “Dagli Small Modular Reactors (SMR) ai Micro Modular Reactors” e moderata da Cheo Condina del Sole 24 Ore.

Gli Small Modular Reactors (SMR), discussi anche nell’ambito della piattaforma nazionale per un nucleare sostenibile appena insediata al Ministero dell’Ambiente, grazie ai costi ridotti di realizzazione e di esercizio e alla maggior sicurezza e flessibilità di impiego, garantiscono un’ottima soluzione al conseguimento degli obblighi di decarbonizzazione previsti dal green deal europeo. Essi infatti permettono di affiancare alle fonti rinnovabili, per loro natura discontinue, altre fonti di energia capaci di garantire con costi sostenibili alimentazione continua alla rete.

Tra tutte le fonti energetiche, l’energia nucleare è quella con le minori emissioni di CO2 lungo l’arco di vita degli impianti, il minor consumo di suolo in rapporto alla potenza installata e inoltre la programmabilità della produzione la rende la compagna ideale per la generazione elettrica da fonti rinnovabili.

Gli SMR sono impianti di dimensioni ridotte che offrono diversi vantaggi. Si tratta di reattori di taglia tipica di 100-300 MW elettrici, circa 10 volte più piccoli delle imponenti centrali tradizionali capaci di generare 1-1.5 GW di potenza elettrica. A differenza dei classici reattori caratterizzati da tempi di costruzione decennali con impegni finanziari di oltre 10 miliardi di euro, gli SMR: sono prodotti in fabbrica per essere trasportati in moduli e installati in tempi ridotti, con costi e impegno finanziario fortemente ridotti rispetto a quelli del nucleare tradizionale; hanno un limitato consumo di acqua e saranno complementari rispetto ai futuri reattori nucleari di quarta generazione, capaci di utilizzarne le scorie come combustibile. Si tratta di una tecnologia assai promettente che ha spinto Edison, Edf, Ansaldo Energia e Ansaldo Nucleare a siglare nel marzo del 2023 un accordo per verificarne le potenzialità di sviluppo e di applicazione in Italia.


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