10 agosto 2023 – Il porto di Venezia, naturalmente vocato all’export, risente nel primo semestre 2023 di fattori economici e finanziari esogeni, tra cui la stagnazione della produzione industriale e manifatturiera e la contrazione dei prestiti alle imprese e vede frenare i propri traffici che segnano un -4,7% nel periodo gennaio/giugno di quest’anno rispetto agli stessi sei mesi del 2022, attestandosi su un volume di 12.342.769 tonnellate.
Significativa, invece, la crescita dei traffici ferroviari (al centro anche dei criteri per l’aggiudicazione delle nuove concessioni) che crescono nel primo semestre dell’anno del +4,1% in termini di numero di treni (2.423) e del +6% in termini di tonnellate movimentate (1.128.855 ton).
Il dato è tanto più interessante se si considera che il primo trimestre 2023 ha continuato a risentire delle problematiche legate alla crisi ucraina e all’aumento dei costi energetici. Se si analizza, infatti, il solo secondo trimestre 2023 la crescita del ferroviario si misura con un +14,8% di treni e un +20,8% di merce, a conferma anche del fatto che i treni sono sempre più lunghi e capienti.
Si ricorda infine ERF (Esercizio Raccordi Ferroviari) – la società di manovra ferroviaria che opera a Porto Marghera e che è una società per azioni mista pubblico-privato con il controllo pubblico esercitato dall'Autorità di Sistema) – ha conseguito, prima impresa italiana a farlo, il certificato di sicurezza europeo ERA che le consente di operare su rete RFI nei prossimi 5 anni.
A sostenere le rinfuse solide, che si attestano su un +3,2%, sono soprattutto i cereali grazie a un aumento di circa il +150%, a conferma di una tendenza osservata anche nel corso del 2022 quando il porto Venezia è stato tra i primi scali ad accogliere navi ucraine e si è distinto nel corso dell’iniziativa Ukraine Solidarity Lanes promossa dalla Commissione Europea.
Crescono anche i prodotti metallurgici (+24%), mentre calano i prodotti chimici (-50,3%). Stabili i prodotti della categoria general cargo, +2,2%, tra i quali si distinguono positivamente quelli trasportati via Ro-ro (+13,5%).
In calo di oltre il 20% le rinfuse liquide per via di dinamiche industriali premianti la riconversione delle produzioni verso lo sviluppo di attività logistiche e i contenitori (-12,3% TEU) che risentono della situazione economica e finanziaria nazionale ed internazionale.