12 agosto 2023 - Hapag-Lloyd dichiara di aver concluso il primo semestre del 2023 con un EBITDA di 3,8 miliardi di dollari (3,5 miliardi di euro) e un EBIT di 2,8 miliardi di dollari (2,6 miliardi di euro). L'utile del Gruppo è pari a 3,1 miliardi di USD (2,9 miliardi di EUR).
Come previsto, questi risultati sono notevolmente inferiori al livello dell'anno precedente.
I volumi di trasporto hanno registrato un calo del 3,4% su base annua, attestandosi a 5.807 TTEU (H1 2022: 6.012 TTEU), principalmente a causa della minore domanda di trasporto di container sulle rotte commerciali dell'Estremo Oriente e dell'Europa verso il Nord America. Inoltre, un tasso medio di nolo inferiore di 1.761 USD/TEU (H1 2022: 2.855 USD/TEU) è stato particolarmente responsabile del calo dei ricavi, che sono scesi a 10,8 miliardi di USD (10,0 miliardi di EUR).
Le spese di trasporto sono state inferiori al livello dell'anno precedente, pari a 6,3 miliardi di dollari (5,9 miliardi di euro), principalmente a causa di minori spese per smontaggio e detenzione e di un calo del prezzo di consumo dei bunker di 625 dollari a tonnellata (H1 2022: 703 dollari a tonnellata).
“La domanda più debole e le tariffe di nolo più basse stanno avendo un impatto molto evidente sui nostri guadagni. In un contesto di mercato difficile, possiamo vantare un successo complessivo del primo semestre, durante il quale siamo riusciti ad ampliare il nostro portafoglio di terminali e ad aumentare in modo significativo la soddisfazione dei nostri clienti grazie alla nostra attenzione alla qualità. Nella seconda metà dell’anno continueremo a concentrarci sulla formulazione della nostra “strategia 2030”.
Questa strategia ci guiderà nel nostro percorso strategico verso il successo nel 2024, ha dichiarato Rolf Habben Jansen, CEO di Hapag-Lloyd AG.
Per l'intero anno 2023, Hapag-Lloyd conferma le previsioni pubblicate il 2 marzo. L'EBITDA dovrebbe situarsi tra 4,3 e 6,5 miliardi di dollari (da 4 a 6 miliardi) e l'EBIT tra 2,1 e 4,3 miliardi di dollari (da 2 a 4 miliardi).
Tuttavia, la guerra in corso in Ucraina, le incertezze geopolitiche, le persistenti pressioni inflazionistiche e gli elevati livelli delle scorte stanno creando rischi che potrebbero influire negativamente sulle previsioni.