I contenuti principali del DPSS, secondo le previsioni della norma, sono quelli di definire gli obiettivi di sviluppo dei singoli porti; gli ambiti portuali, intesi come delimitazione geografica dei singoli porti amministrati dall’AdSP e che comprendono, oltre alla circoscrizione territoriale propriamente detta riferibile all’Autorità di Sistema, le ulteriori aree pubbliche e private assoggettate alla giurisdizione della stessa; la ripartizione degli ambiti portuali in aree portuali, in aree retro-portuali ed in aree di interazione tra porto e città; i collegamenti infrastrutturali di ultimo miglio con i singoli porti, esterni all’ambito portuale di tipo viario e ferroviario, nonché gli attraversamenti dei centri urbani rilevanti ai fini dell’operatività dei singoli porti.
Fra tutti i porti del Sistema portuale dello Stretto solo quello di Messina ha un piano regolatore portuale approvato di recente (agosto 2019) mentre per tutti gli altri sono disponibili o PRP datati oppure addirittura non esiste un piano.
Per questi ultimi è stato necessario avviare preliminarmente un confronto con le singole Amministrazioni Comunali interessate che si è concluso con la sottoscrizione di accordi contenenti le principali strategie per lo sviluppo dei porti e indicazioni per avviare la formazione dei PRP.
Completata questa fase si è passato all’ascolto di tutti gli stakeholders, delle Istituzioni coinvolte nella gestione delle attività portuali e dei cittadini per recepire contributi utili a definire la strategia complessiva di sviluppo.
Un percorso laborioso, condotto dall’AdSP con il supporto del RTI di professionisti specializzati all’uopo incaricato per la formazione della proposta di documento, che ha consentito di strutturare uno strumento di programmazione che risponde pienamente alle indicazioni normative ed anche alle più recenti modifiche sul procedimento di formazione del DPSS conseguenti all’intervento della Corte Costituzionale con sentenza n. 6/2023.