4 aprile 2023 – Il settore della nautica italiana da diporto continua a crescere e raggiunge un valore complessivo della produzione di nuove imbarcazioni di 3,6 miliardi di euro nel 2021 con un incremento del 34% rispetto all’anno precedente. Il contributo del settore al PIL nazionale è pari 2,9‰: un dato che conferma la crescente importanza e competitività dell’industria nautica italiana e la forte fase espansiva dell’intero comparto.
È quanto emerge dal report di Deloitte per Confindustria Nautica “The state of the art of the global yachting market” presentato oggi a Palazzo Mezzanotte, sede di Borsa Italiana a Milano, alla presenza di alcuni dei principali operatori del settore e di primari esponenti del mondo finanziario.
«Nel complesso emerge un mercato mondiale in espansione con un’industria nautica che si è lasciata pienamente alle spalle le difficoltà degli anni precedenti.
L’Italia è la seconda industria a livello mondiale
In Italia, le nostre imprese stanno vivendo un momento di forte dinamismo e sono leader mondiali nella produzione dei superyacht», ha commentato Tommaso Nastasi, Senior Partner e Value Creation Service Leader di Deloitte.
«Con questo studio ci siamo posti l’obiettivo di fornire un inquadramento globale dell’industria nautica per la comunità finanziaria, tracciando una panoramica dello stato attuale del settore e soprattutto le prospettive di sviluppo e sfide competitive per i prossimi anni»,
sottolinea Nastasi.
“La nautica da diporto italiana si distingue una volta di più come uno dei settori trainanti del Made in Italy",
ha dichiarato Saverio Cecchi, Presidente di Confindustria Nautica.
"Fra le economie del mare, l’industria nautica è il comparto che nel 2021 è cresciuto più di tutti gli altri, con il migliore incremento di fatturato di sempre (+31%), registrando il record storico di export e un aumento del 10% degli addetti diretti. Il vento in poppa è soffiato anche nel 2022 e continua tuttora, soprattutto grazie all’exploit delle esportazioni della produzione cantieristica e all’abilità dei nostri imprenditori, che hanno saputo navigare abilmente nei complessi scenari economico-politici di questi ultimi anni”.