30 marzo 2023 - Il 28 marzo i negoziatori del Parlamento europeo e il Consiglio hanno raggiunto un accordo sui requisiti per le infrastrutture per i combustibili alternativi (AFIR), secondo quanto comunicato dall'EFIP. La Federazione europea dei porti interni (EFIP) ha seguito da vicino i negoziati sull'AFIR.
L'EFIP riunisce quasi 200 porti interni e autorità portuali in 18 Paesi dell'Unione europea, Svizzera, Serbia e Ucraina. In qualità di facilitatori della logistica verde, i porti di navigazione interna sostengono tutte le forme di trasporto a basse e a zero emissioni, grazie all'implementazione delle relative infrastrutture.
Soprattutto per i porti di navigazione interna, è stata fissata una scadenza per tutti i porti di navigazione interna TEN-T che dovranno disporre di infrastrutture elettriche a terra entro il 2030.
Si chiarisce quando i porti di navigazione interna devono realizzare l'Onshore Power Supply (OPS) nelle loro aree, pur lasciando spazio alla flessibilità sulle modalità di realizzazione.
La decarbonizzazione della navigazione interna è una priorità assoluta per i porti interni europei. L'OPS consente alle navi stazionarie di ridurre tutte le emissioni, con conseguente riduzione delle emissioni di gas serra e miglioramento della qualità dell'aria locale.
L'AFIR sostiene i porti di navigazione interna chiedendo agli Stati membri di garantire che la loro rete elettrica abbia la capacità e la portata necessarie per consentire ai porti di navigazione interna di installare l'infrastruttura OPS. La sfida principale per la realizzazione dell'OPS oggi è l'incertezza sulla capacità della rete.
L'AFIR guarda anche al futuro, prevedendo una revisione nel 2026. In questo momento gli Stati membri dovranno valutare quali infrastrutture per i carburanti alternativi dovranno essere realizzate in Europa.