4 novembre 2022 - Preoccupano i ritardi nei controlli doganali sui container nel porto di Napoli. Non bastano il caro energia, l’inflazione generalizzata e le conseguenze della guerra in Ucraina. Gli elevati tempi di attesa nello scalo partenopeo stanno mettendo in crisi gli operatori da almeno tre settimane a questa parte.
«Il rischio è che la merce venga dirottata verso porti considerati più affidabili come Salerno, Civitavecchia, Gioia Tauro».
È l’allarme lanciato da Augusto Forges Davanzati, presidente di Assospena, l’Associazione degli spedizionieri doganali di Napoli, impegnato in quest’ultima settimana in una serie di riunioni con AdSP del Mar Tirreno Centrale e Ufficio delle Dogane per sbloccare la delicata situazione.
A rallentare il flusso della movimentazione container è la questione dell’arretrato dei controlli tramite lo scanner che avvengono presso l’area della Dogana Napoli1. Nello specifico, la fase che prevede la “radiografia” a campione delle unità di carico in import ed export secondo una serie di parametri di sicurezza gestiti dal sistema informatico dell’Agenzia.
«A seguito degli incontri effettuati nei giorni scorsi si è registrato un leggero miglioramento nello svolgimento delle operazioni. Tuttavia il numero dei controlli arretrati, 120 rispetto ai 200 della settimana precedente, è ancora troppo alto. Le conseguenze sono proteste da un po' tutta Italia a causa degli aggravi in termini di costi per le soste eccessive».
In ballo, secondo Forges Davanzati, c’è la stessa immagine di Napoli come porto competitivo, con danni a cascata su tutti gli operatori, considerando anche la congestione delle aree portuali derivante dai volumi di merce non movimentati per tempo.
«In molti casi i prodotti costretti ad una sosta forzata fino a 15 giorni sono particolarmente deperibili. Si pensi, ad esempio, agli alimentari dei container frigo»
continua Augusto Forges Davanzati.
«I costi per mantenere i sistemi di temperatura controllata arrivano fino a quattrocento euro al giorno. Livelli francamente insostenibili».
Così come comunicato dalla stessa Assospena i vertici dell’Ufficio delle Dogane di Napoli 1 hanno chiesto lo scorso 2 novembre altri 4 giorni per normalizzare la situazione causata da “un incremento esponenziale della selezione CS dal circuito di controllo”. Della criticità è stata fatta partecipe anche la Direzione Centrale. L’appuntamento per verificare la risoluzione del problema è per lunedí 7 novembre nella sede dell’AdSP.